Penisolabella viaggi nell'Italia sconosciuta

40 Episodes
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By: Giuseppe Cocco

PENISOLABELLA l'Italia raccontata da Giuseppe Cocco Borzone de Signorio Sabelli, divulgatore geografico, storia e storie dei viaggiAutori del Grand Tour, per conoscere l'Italia minore con la M maiuscola, più grande giardino emozionale diffuso.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/penisolabella-viaggi-nell-italia-sconosciuta--5926625/support.

Turismo iperbolico da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
#9
Yesterday at 2:10 PM

In questo stesso momento, mentre io, seduto al mio tavolino, vado scrivendo, con la penna, parola per parola, queste righe, nell'aria densa e umida di scirocco della tarda stagione di Roma, amici e conoscenti (salvo quelli che l'asiatica nasconde tra i cuscini), vanno viaggiando nei paesi più lontani. 
Questi è in Giappone, quello in America, quell'altro in Cina, o in Persia, o nel Ghana, o in chissà quale altro remoto angolo della terra.I telefoni squillano invano nelle stanze vuote: treni, navi, aeroplani velocissimi li conducono qua e là, tra genti diverse, sotto altri cieli, approfittando ciascuno delle mille occasioni di qu...


Roma, 19 gennaio da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#74
Last Thursday at 4:25 PM

Roma è esclusa da questo viaggio, perché ci abito, almeno ancora per qualche tempo, ed è per me troppo sbrindellata di interesse per andarne in cerca.
Il Vaticano, poi!!
Ma torno, dopo trentacinque anni, a rivedere il Laocoonte per confrontare quanto ne ricaverò con le opinioni di Winckelmann e di Schopenhauer.
Tutta la Laocoontesofia di Schopenhauer è per illustrare perché Laocoonte non grida, convinto che l'opera di scultura rifiuta il grido.
Non ho nessuna idea sul Laocoonte; farò come per “La Tempesta”, mi metterò davanti, lascerò agire ...
Il Laocoonte di Virgilio grida: clamores simul horrendos ad sidera tollit; questo grido...


Lo scarabeo di Sansepolcro da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#73
Last Wednesday at 4:30 PM

Lo Scarabeo di Sansepolcro.
Era una bambina bruna che in piedi vicino a un muretto, giocava a fare scendere e salire uno Scarabeo bellissimo che aveva legato a un filo.
- Cosa fai?
- Gioco.
- Come giochi?
- Con questo, perché sono una bambina povera ...
Ma è uno Scarabeo prezioso! L'ho trovato io!
Lo faccio andare in su e poi in giù, per non fargli perdere completamente il contatto con la terra ... Questo incontro con lo Scarabeo me lo racconta Mimì Piovene: al tempo del loro «Viaggio in Italia» erano arrivati a Sansepolcro per ve...


Elegia di Ferragosto da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
#8
Last Wednesday at 3:11 PM

Come i tempi sono cambiati!
Dove troveremo mai uve così primaticce, se non qualche dorata trasparente luglienga, e tini ribollenti dopo le cerimonie della pigiatura, fatta, a gara coi villici, coi piedi ben lavati e i pantaloni rimboccati, dai signori rifugiati in villa?
E dove sono ormai le stesse «smanie della villeggiatura» che, dopo il loro fiorire settecentesco, e i fasti goldoniani, sono continuate per tutto il secolo, fin quasi a ieri?
I preparativi, i debiti, le gelosie, le invidie, i discorsi dei servi, i giochi, le acque, i parassiti, le finte partenze, il decoro?
Quando il...


Il dovere della cometa da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
#7
Last Wednesday at 9:54 AM

La cometa, con la sua testa nebulosa, come un occhio velato di lacrime e la sua chioma, trascinata nel vento degli spazi, sta ruinando, dicono, per il cielo, con una velocità sterminata, risalendo dall'orizzonte tra le costellazioni, fino a perdersi, chissà dove, nel firmamento. 
Io non l'ho vista: la primavera, a Roma, è troppo dolcemente avvolta di brume, di nubi mutevoli, di piogge improvvise, fa così viva e presente e giovanile l'atmosfera, la terra, così prepotente quel poco che si muove qui, che quello che avviene di sopra sfugge agli sguardi.
Non l'ho vista, e non l'hanno vista i romani...


L'Italsider, a Bagnoli da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#72
Last Tuesday at 5:05 PM

Ogni visitatore deve mettersi l'elmetto.
Ma il fuoco perpetuo ha tregua; l'altoforno è spento.
Davanti alla direzione, le solite rivendicazioni in rima di dimostranti.
A sentire quella cadenza minacciosa c'era da spaventarsi, ma le facce rassicuravano: tutti ridevano, erano lì evidentemente per divertirsi.
Chi li arringava sarà stato deluso di non vederli esibire più grinta ...
Bagnoli è sterminata; un impero, uno dei tanti, della pura materia e della pura potenza.
Che cos'altro, ormai, possiamo creare?
Solo moltiplicare le Bagnoli, o estenderle, come stanno facendo per questa.
Forse quell'acciaio non sarà mai venduto, per mancanza di sbo...


È un popolo di presi dallo spirito da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#71
Last Monday at 5:44 PM

È un popolo di presi dallo spirito di vertigine, un gorgogliare di demenze.
Non capiscono il male che fanno, perché non hanno capito il male che gli hanno fatto.
Disumanizzare Napoli non deve essere stato facile, ma sembrano esserci riusciti.
Un popolo che ha molto patito, superando con la sua vitalità e la sua impressionante saggezza prova dopo prova, è facilmente preso alla sprovvista da un'aggressione disumanizzante, che ha lo scopo di ucciderne l'anima fingendo di liberarlo; così mi spiego questo popolo stravolto, paralizzato, che non può più fare nient'altro che gonfiarsi di rumore e produrne, ingoiare caos e trombet...


Apparizioni a Roma da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
#6
Last Monday at 4:27 PM

Le cose compaiono, si avvicinano, si mostrano all'occhio, sostano, vivono, si dileguano al volgere del capo o a un batter di ciglia, secondo un modo, una qualità, un tempo diverso nei diversi luoghi e paesi. 
Roma è una città di apparizioni: di apparizioni reali, viventi, corpose, determinate, colorate: di cose vere che diventano apparizioni, si direbbe proprio, per la loro straordinaria verità, per la loro sovrabbondante qualità di esistenza.
È una città di apparizioni, non di sogni e di spettri, come la formicolante Parigi di Baudelaire, nell'aria brumosa, grigia e azzurrina, nelle nebbie, nel pallido incanto del crepuscolo.
Qui, in quest...


L'elicottero da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
#5
Last Monday at 11:44 AM

Dentro una bolla di sapone, che un bambino lascia sfuggire nell'aria e segue con lo sguardo meravigliato, dentro la sfera trasparente dell'occhio di un insetto, di una grande libellula artigianesca che ronza sulla siepe, chiusi dentro a quel vetro cavo, come gli omuncoli nella storia di un alchimista, ci stacchiamo dalla terra, e saliamo verticali, come per una immaginaria levitazione, su in cielo.
È una domenica romana piena di nuvole mutevoli, di soffi improvvisi di vento: qualche goccia di pioggia era scesa, prima, a minacciare un temporale improvviso, ma il sole era ricomparso dietro la frangia lucente delle nubi e b...


Dai Teatini c'è serata di preghiera da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#70
Last Sunday at 6:15 PM

Dai Teatini c’è serata di preghiera per il Papa; si recita Rosario, c'è calma e perfino un po’ d’incenso.
Palermo, così priva di sorriso, dà il cafard; chi ci viene mandato, deve starci come a Sidi Bel-Abbes.
Neanche più un caffè dove sostare e osservare la gente.Grovigli d'auto, crimini in serie, noia.
Piana degli Albanesi.
Le carnezzerie usano come frasca da richiamo un pezzo di carne pendula.
Sulla porta della parrocchiale: vieni e ascolta.
Sono venuto, mi sono messo in ascolto, nessuno mi ha parlato.
Qui è ancora un umano abitare; i muri non hann...


Alla putredine ho detto da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#69
10/18/2025

Alla putredine ho detto e ai vermi voi siete mia madre e ... (il resto della citazione è coperto da Vietato Fumare). 
La freccia indica: Professionisti. Uno dei professionisti ha ancora sul cranio un ciuffo di capelli ...
È una fantastica esibizione di impiccati, tutti spenzolanti dal muro, dalle forche dell'Uscita comune.
Una galleria è di preti: qualcuno ha i paramenti, un vescovo è mitrato.
Padre Gaetano di San Bonaventura morì il 1° settembre 1862: «Ingegno svegliato anima incorotta».
Ghigno perverso del sacerdote Don Melchiorre Galizia con il cappello pretario su cranio rotto, che lo ravviva orribilmente.
Non è vero che la morte renda tutt...


Passeggiata domenicale da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
#4
10/17/2025

Esco nei viali della Villa Borghese, fuori del giardino del lago e delle esposizioni dei cani, dove gli animali si annoiano rinchiusi nelle prigionieri delle gabbie, e le padrone piangono vere lacrime infantili per un premio negato: la primavera splende domenicale, ancora piena di giovani succhi e di verdi teneri, appena ingrigita di un velo di polvere, sotto un cielo gonfio come una gonna alzata dal vento. 
Già la gente, come d'estate, sta sdraiata sui prati; dimentico del suo povero commercio, un venditore di lupini dorme nell'erba, col cappello sul viso e a fianco il mastello di legno e i...


La moneta da due centesimi da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
#3
10/16/2025

Esco di rado, di giorno; per serbarmi il mio tempo e il lavoro: perché le strade sono piene d'incanti, di occasioni, di incontri e di apparenze semplici e quotidiane che nascondono mondi fatati dove chi mette incauto il piede non può più ritirarlo e viene trattenuto dal più forte dei sensi, dall'occhio avido e veritiero, e più potente di qualunque volontà, in un paese di metamorfosi e di contemporaneità.
«Nelle pieghe sinuose delle vecchie capitali» si può trovare ogni cosa, tutti gli aspetti della grandezza e della miseria, della realtà e della favola, tutti i piani sovrapposti e finiti del tempo...


Sparisce il labirinto da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#68
10/16/2025

Sparisce il labirinto, dove mai ti perdevi, e la città che l’ha rifiutato e abbattuto diventa un labirinto dove ti perdi sempre, e devi rassegnarti a non uscirne più. 
Si può dire che da Milano, da Roma, da Palermo, da Parigi oggi si esca realmente?
Sono ghetti senza impronta spirituale, che ti porti dietro dappertutto. In ogni manica si drizza il minotauro, Tesei col filo e la spada in nessun luogo.
L'albergo confortevole, come surrogato del centro ...
Ne esco per fare qualche giro inutile nell'inferno (l'inferno non è altro che un girare a vuoto), compro toma fresca...


In viaggio per Palermo da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#67
10/15/2025

Lamezia, un luogo texano, italianamente inesistente. 
Lo squallore intollerabile di Nicastro ...
Un funebre vacare di giovani nei bar, raggruppati intorno al niente ...
Come si può vivere in un luogo così brutto?
Nel cimitero di Lamezia (dove scivolo disperato per tanta bruttezza), una splendida grassa lucente lucertola annuncia tripudiante l’Anàstasis a Giorgio Fragalà il quale «Dedicò ogni suo atto alla Famiglia e al suo impegno».
Se il Sud finirà per essere la rovina del resto d'Italia (la cosa è in atto) sarà per una specie di vendetta cieca, contro tutti, dei Mani dei suoi popoli che patirono...


La solitudine di Roma da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
#2
10/14/2025

Anche chi non esce di casa e resta chiuso nella sua stanza, non si affaccia alla finestra, non legge il giornale, non parla con il portinaio o con la donna, anche il recluso, il carcerato o il monaco o il malato, anche il cieco, a Roma, non può non accorgersi dei giorni di festa. 
Non può non accorgersene, perché tutta l'aria che lo circonda, la sua qualità, la sua consistenza, la sua elasticità, la sua natura, pare cambiata.
Sono piccoli segni quasi inavvertibili, ma, fin dal mattino, si sente tremare qualche cosa e, soprattutto, si sente alterato e divers...


Il popolo di Roma da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
#1
10/14/2025

Uno dei 47 milioni (secondo il più recente censimento) di poeti o versificatore italiani viventi, ha scritto, a proposito del popolo di Roma, la seguente strampalata quartina, che ho letto per caso, e che, se non brilla di certo per eminente valore letterario, se non è il Belli, neanche apocrifo, non è priva, tuttavia, di una certa verità: 

“Il popolo di Roma è un populusqueal Senato e alla Curia apparentato e durerà nei secoli, quousque l'ultima goccia non si sia scolato.”

L'ultima goccia, credo che si debba intendere di vino dei Castelli; a meno che il poeta non intendesse, metafisicamente, l'ultima gocc...


XXXIII e XXXIV giornata - 29-30 ottobre da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852»
#25
10/12/2025

A causa del sovraffollamento dormi molto male e fui contento, ai primi suoni della diana, di poter abbandonare quei luoghi impestati e di andare a respirare l'aria fresca della spiaggia, in attesa della partenza. 
Ci imbarcammo al levar del sole su una bella fregata a vapore, il Sannito, dove tutto il battaglione trovò posto, tranne la 1a compagnia di carabinieri che per ordine del re si imbarcò qualche ora più tardi.
Scendendo verso la marina attraverso il ripido cammino che vi porta, potemmo godere d'uno degli spettacoli più belli della natura.
La luna illuminava ancora la baia e le...


Dalla XXX alla XXXII giornata - Dal 26 al 28 ottobre - Pizzo da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
#24
10/12/2025

Alle due dopo mezzanotte la diana svegliò tutti, e fu nel silenzio della notte che lasciammo Monteleone, prendendo la strada di Pizzo.
La luna illuminava la nostra marcia, gettando i suoi pallidi riflessi sul mare, di cui sentivamo le onde rumoreggiare e morire sulla spiaggia; sui contorni incerti e confusi della costa.
E sulla strada, il cui bianco tracciato si disegnava lungo la montagna, in mezzo ai boschi d'ulivi.
Ben presto, però, il cielo si coprì e la luna scomparve in mezzo alle tenebre.
La luce improvvisa dei lampi che brillavano ad Oriente diffondeva un chiarore int...


Il giovane calciatore leucemico da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#66
10/11/2025

Il giovane calciatore leucemico oggi è seduto sul letto e sta portando alla bocca qualche cucchiaiata; l'ultimum moriens è la fame.
Alla luce diurna il colore itterico è più chiaro, come di fava fresca; l'occhio è completamente naufragato; un'immagine di sfinita e insolita decrepitezza. 

Luoghi narranti narrati e citati: Centrale Enel di Ca’ Dolfin - Scardovari - Ferrara - Via delle Suore - Vicolo mozzo della Tegola - Tomba dell’Ariosto

Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Un Viaggio in Italia» https://penisolabella.blogspot.com/2024/06/un-viaggio-in...


Dov'è l'Enel, è la devastazione da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#65
10/10/2025

Il paesaggio è sconvolto e febbricitante. 
La torre è smisurata e a servirla molte formiche faticano.
Si sta lavorando a un porto fluviale per ricevere la natta e il carbone per via d'acqua.
A Ostiglia, poco lontano, un'altra centrale, tutta a carbone, manda i suoi fumi fin qua, così Sermide ne avrà un po’ di più.
Proprio dov'è l'ENEL il Po è più splendido: con isole, grandi rive in movimento, un dolcissimo lago. 

Luoghi narranti narrati e citati: Castelmussa (Castelmassa) - Ostiglia - Sermide - ex Zuccherificio Eridania

Se VUOI puoi cliccare sul link che...


Percìle il borgo dei 5 sensi appena fuori Roma in cui l’autunno è uno spettacolo da vivere
10/09/2025

Il borgo in cui oggi vi invito a perdervi si trova a meno di un’ora di distanza da Roma, tra le montagne dell’Alta Valle dell’Aniene, al centro del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili che si estende per più di 18.000 ettari; è uno di quei borghi che regalano esperienze che vanno ben oltre il semplice piacere della vista.
Il territorio in cui si trova Percile regala infatti non solo innumerevoli percorsi che si snodano tra alcuni dei paesaggi più belli del Lazio, ma offre anche l’ambiente perfetto per lasciarsi avvolgere dai profumi del bosco e delle castagne, s...


Dalla XXIV alla XXIX giornata - Dal 20 al 25 ottobre da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
#23
10/09/2025

Al centro di un paese dei più fertili e dei più ridenti, situata su un'altura che domina una delle viste più estese, costruita la graziosa città di Monteleone.
La sua origine è molto antica e risale ai tempi più famosi della Magna Grecia, di cui essa era una delle città celebri e fiorenti.
Furono i Locresi che ne costruirono le prime fondamenta e la chiamarono Hipponium.
La grande fertilità del terreno e la bellezza del sito non tardarono ad attirarvi molti abitanti e a farne una città importante.
Vi si veniva soprattutto per ammirare la bellezza del paesaggio...


Trieste, 5 ottobre da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#64
10/07/2025

L'unica attenzione che ha uno storico come Basil Liddell Hart per la guerra italiana è dedicata a Caporetto, poche pagine della sua “History of the First World War”.
Senza questa catastrofe, tanto tributo di pena non sarebbe stato ritenuto degno di attenzione, nelle altre letterature.
Hemingway, almeno lui, ci ha pensato!Taylor (“The First World War, An Illustrated History”) parlando dell'intervento così lo vede girando il caleidoscopio: «Lo scrittore romantico D'Annunzio e i futurista Marinetti predicarono la guerra come come prosecuzione delle loro teorie letterarie.
La grande maggioranza del popolo italiano era indifferente e chiedeva soltanto di essere lasciata in...


XXIII giornata, 19 ottobre - Monteleone da mezzogiorno da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
#22
10/06/2025

Lasciamo questa mattina Serra per andare a raggiungere il resto della brigata a Monteleone. 
Alle sei facciamo colazione e alle sette ci mettiamo in marcia riprendendo i sentieri di montagna.
In coda al battaglione ci sono una decina di malati e di storpi trasportati da muli o da piccoli cavalli calabresi.
Questi ultimi sono un prezioso mezzo di locomozione nelle montagne, per il modo in cui sopportano le lunghe fatiche, per la loro andatura spedita e la sicurezza della loro marcia nei luoghi più dirupati.
Questa retroguardia equestre assomiglia a una banda di beduini.In generale tu...


Molveno l’angolo di Trentino dove il lago incontra le Dolomiti
10/06/2025

C’è un angolo di Trentino dove il lago incontra le Dolomiti: è Molveno, un posto magico da scoprire in autunno, dove l’acqua abbraccia le montagne e il silenzio racconta storie antiche: il suo lago è una vera meraviglia delle Dolomiti in Trentino.

Luoghi narranti narrati e citati:
Lago di Molveno - https://maps.app.goo.gl/AG8AxkgHs2HZr8ub6 
Molveno - https://maps.app.goo.gl/1UXf5KjpJx9SfhxG6

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XXII giornata, 18 ottobre - Certosa di San Bruno da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
#21
10/05/2025

Il tempo si è rimesso al bello e ne approfittiamo per andare a fare qualche passeggiata nei beni dintorni di Serra. 
Andiamo da prima a vedere la Certosa di Santo Stefano del Bosco, fondata da San Bruno e distrutta completamente dal terremoto del 1783.
Nel momento in cui usciamo dalla città, arriva Sua Maestà che è stato a visitare le fonderie e le fabbriche d'acciaio e di ferro a Mongiana e che vi ha passato il giorno prima e quello precedente.
È preceduto da una quarantina di operai, muniti di zappe e di attrezzi che transitano davanti a noi a passo di cor...


Finalmente un piccolo spazio da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#63
10/05/2025

Finalmente un piccolo spazio di gentilesimo puro tra gli orti, necropoli ma vivente, biancheria lavata, aie con anatre e tacchini lo circondano: è il sepolcreto romano di Aquileia. 
Una lumachina si arrampica su per l'unico gruppo statuario, una donna decapitata che abbraccia una bambina.
Cielo chiaro.
Si sta bene in un recinto che non rammenta l'ossessiva presenza del Dio cristiano.
Questi morti lontani per buona sorte non risorgeranno.
Piacevole, con uno scorrimento d'acqua, tra i cipressi, è la passeggiata detta Via Sacra.
Mi annoio.
Niente di insolito mi fa segno da qualche luogo o persona; sud...


Il cimitero cattolico di Trieste da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#62
10/03/2025

Il cimitero cattolico di Trieste sembra li allevi, i gatti ... 
Ce ne sono dappertutto, ben ingrassati con carne di cipresso.
In un solo punto né conto otto.
Il più nero sta sopra la tomba Greenham, brutta e volgare, e gli dà un po' della sua nobiltà egizia.
- Sono centinaia i gatti, qua ... In tutti i campi ce n'è ... La zente quando vol disfarsi porta qua e poi gli porta da mangiare ... Ne nascono anche tanti ... Quando fa freddo vanno sotto i cespugli e nelle cappelle ...
Il piacere di un'ora o due di solitudine tra solita...


XXI giornata, 17 ottobre - Piazza di Serra da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
#20
10/03/2025

Il tempo s'era, già ieri sera, coperto di nuvole e questa mattina volge alla pioggia.
Ciò malgrado, giriamo per le vie osservando le curiosità.
Vado come al solito a visitare i malati, che, malgrado la pesante marcia del giorno prima, sono poco numerosi.
Poiché non vedo l'ufficiale medico mi informo se è malato.
Mi dicono che è sano come un pesce, ma che, avendo dato da lavare la sua unica camicia, è obbligato a stare a letto e ad aspettare questo indumento indispensabile per mostrarsi in pubblico e sollevare l'umanità sofferente.
Negli splendidi appartamenti della casa, M., nella funzione...


XX giornata, 16 ottobre. Sosta a Chiaravalle da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
#19
10/02/2025

Molto tempo prima dell'alba le donne cominciano a fare davanti alla nostra porta una gran confusione; vengono per assicurarsi della sorte del loro curato.
Il «mi hanno serrato» del giorno prima ha prodotto una grande agitazione; esse cominciavano a sospettare che saremmo stati capaci, in caso di bisogno, di mangiare il vecchio, così, com'era sembrato che W., potesse farlo con i bambini.
Ma noi gli restituiamo il loro sacerdote intatto e ci apprestiamo a lasciare questi abominevoli luoghi.
Già alle quattro del mattino e in una notte perfettamente scura erriamo per quelle che gli abitanti di Curinga chia...


L'Isonzo a Gorizia, chiaro mattino da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#61
10/01/2025

L’Isonzo a Gorizia, chiaro mattino, rive calme e verdi, scarpe bagnate, acqua lucida, bel suono, lampade del sole nell'acqua che si fa da nicchia, molti fiori settembrini, l'ulivo né d’Oriente né d'Occidente in qualche luogo, nascosto. 
Mercatino delle contadine slovene in un cortile, ciascuna con poca roba, ma tutta bella e pura, pomodori, uva, fichi, rape, zucche, uova, facce nobili e pulite, denti malandati da cui esce la verità; molti fiori.
Compro qualche fiore, mangio nove fichi (30 settembre).

Luoghi narranti narrati e citati: Gorizia - Piazza della Vittoria 8 - Teatro Verdi

...


Come ritrovare, tra le infinite pietre da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#60
10/01/2025

Come ritrovare, tra le infinite pietre naufraghe del vecchio cimitero ebraico di San Nicolò di Lido quella col l'epitaffio che dettò per sé stesso in letterato Leon Da Modena, morto il 21 marzo 1648? 
Una traduzione, fatta quando fu scoperta, dice: “parole del morto: quattro braccia di terra in questo recinto a titolo di possesso per l'eternità furono acquistate dall'alto per Giuda Leone Da Modena. Sii benigno con lui o Signore e dagli pace. Morì di sabato 27 Aer 5408.”
Sicuramente quel letterale dall'alto va inteso come dall'Altissimo, solo questo rende al testo la sua intera pregnanza metafisica.
L'assoluta trascendenza acquista per il suo...


XIX giornata, 15 ottobre - La battaglia di Maida da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
#18
09/30/2025

Lasciamo Amato presto e in un incantevole mattinata d'autunno; ci inoltriamo in sentieri fioriti e ombrosi attraverso la montagna. 
L'area pura e fresca che si respira rende il corpo più leggero e l'animo più aperto a tutte le sensazioni piacevoli che sveglia lo spettacolo della natura alle prime ore del giorno.
Il delizioso sentiero dove marciamo con le sue siepi il biancospino, di gelsomino e di mirto sembra fatto apposta per disporre lo spirito alla beatitudine.
Ci troviamo in un vero Eden.
Gli odori più soavi riempiono l'aria, l'allodola fa risuonare i suoi gioiosi gorgheggi e i bo...


XVIII giornata, 14 ottobre - L'Amato e il Golfo di Sant'Eufemia da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852»
#17
09/29/2025

Amato è un grazioso paese che da lontano, tutto circondato da alberi e adornato da verdi colline fa un grazioso effetto. 
Salendo a est del paese, dal lato di Miglierina, situato a mezzo miglio da Amato, si gode di una vista magnifica e molto estesa.
Dall'altro lato della valle, appena un quarto di lega in linea dritta, si trova Tiriolo, addossato alla massa imponente delle montagne che abbiamo percorso i primi giorni; esse discendono rapidamente a est, sino al Golfo di Squillace che limita l'orizzonte.
A mezzogiorno il terreno si innalza e va a formare la catena delle mo...


Le mani toccano il marmo nero da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#59
09/29/2025

Le mani toccano il marmo nero che racchiude il Santo e si ritraggono magnetizzate come da un bagno mesmerico. 
La basilica del Santo a Padova è un fantastico, quasi gangetico Oriente.
Cerimonia nuziale sfolgorante tra baroccate macabrissime e angelomani, che si bagnano nel sangue medievale.
Molta teofagia in movimento e singolari effetti di piazza dove, in ordine, stiano succedendo più cose; potrebbe aver luogo anche una parata militare in costumi Conte-Duca di Olivares, Wallerstein, Bonaparte, insegne dopo insegne, e incessante consumo per via tattile del marmo antoniano.
Fuori si cammina sui piccioni; la statua del Gattamelata ne è cope...


Nella nebbina dell'alba il Po da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#58
09/27/2025

Nella nebbina dell'alba il Po coi girasoli sugli argini, qualche lenza che già pende sul nulla. 
Una suora; un vecchio in bicicletta.
Il buddismo non spiritualizza la materia: vede come materiale tutto quel che si pretende spirituale, vuole raggiungere qualcosa che al di là di questa materia spirituale; si fa sentire ancora al di sotto del primo gradino, quando crede, misurando con la presunzione occidentale, di essere almeno a mezza scala. In duomo, la messa due punti più che mai lontana da Quel-che-è.

Luoghi narranti narrati e citati: Sacro Monte di Crea - Santuario di Cr...


XVII giornata, 13 ottobre - Golfo di Squillace da Tiriolo da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
#16
09/26/2025

Siamo di nuovo in piedi, prima del giorno, tuttavia oggi, a quanto si dice, la strada non sarà lunga. 
Lasciamo i nostri malati a Tiriolo nel palazzo dell'intendente nelle cui vaste sale è stato installato un ospedaletto provvisorio.
Vi conduco i miei pazienti che consegno a un vecchio ufficiale, incaricato di curare i malati.
Raggiungo in seguito la colonna che nel frattempo era andata avanti e ritrovo nella retroguardia mio fratello Alfredo che comanda gli equipaggi del 4°.
Facciamo la strada insieme, per conto nostro, mangiando un uva eccellente che i contadini occupati a lavorare nei vigneti, sulla cost...


XVI giornata, 12 ottobre da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
#15
09/24/2025

Se questa volta abbiamo dormito da re, non abbiamo però dormito a lungo, in quanto già alle quattro la tromba ci sveglia e ci apprestiamo a fare la nostra toeletta, il meno regalmente possibile, alla luce flebile d’un moccolo da cui la cera cola sulle dita che la tengono e che cade e si spegne nei momenti più critici lasciandoci sbrogliare come possiamo. 
Per procurare dei mezzi di trasporto ai malati, si fa ricorso al sindaco che non si trova, si ricorre all'ufficiale postale che troviamo, ma che non trova niente.
Ci sarebbe ancora l'ambulanza che sembra fatta...


A Nemi rivedo Aida da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
#57
09/24/2025

A Nemi rivedo Aida, che sta prendendo tratti bestiali per lo sforzo di perseverare, come nell'unico placamento, nella sua follia. 
Nella casa di cura sono tutti pazzi, deformati, cateterizzati, maleodoranti, tutti i lati del poliedro dello sfacelo umano.
- Zitta tu ladra! Tu che mi hai rubato l'uovo! L'uovo che era mio! -
(Si avventa e la picchia, l'altra ha un tumore in testa, riceve i pugni senza reagire ripetendo ininterrottamente una sua cantilena).
- Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato. -
Lo prende anche per me il gelato? Panna e cioccolato!
-Tu se...