Novità per il mondo dell'Oncologia
A cura di Paolo Pronzato, Genova Ogni settimana un nuovo podcast dedicato all’innovazione tecnologica e organizzativa in Oncologia. Notizie dalle Riviste Scientifiche, dai principali Congressi e dalle Organizzazioni Nazionali e Internazionali. Tutto ciò che non si può non sapere in Oncologia
58 - In vetta

Gli adenocarcinomi dello stomaco e della giunzione gastroesofagea sono tra le principali cause di morte correlata al cancro in tutto il mondo. La chirurgia con intento curativo rimane il trattamento principale per i pazienti con adenocarcinoma resecabile, ma la maggior parte di questi pazienti ha una recidiva della malattia dopo la resezione.
Da questa osservazione derivano gli ormai molti studi di terapia adiuvante e neoadiuvante. Lo studio FLOT4 aveva stabilito che la FLOT polichemioterapia perioperatoria (fluorouracile, leucovorin, oxaliplatino di bue e docetaxel) poteva essere considerato come il trattamento standard per l'adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea resecabile o localmente a...
57 - Residuato di valore

In due studi recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine il residuo di malattia - la Minimal Residual Disease (MRD) - serve da guida per la scelta del percorso terapeutico in caso di neoplasie ematologiche (mieloma e leucemia linfatica cronica).
Nel trial MIDAS (Minimal Residual Disease Adaptive Strategy) l’Intergroupe Francophone du Myèlome ha selezionato quasi 500 pazienti MRD negativi (
56 - Firme

Il carcinoma mammario metastatico rimane incurabile per la maggior parte dei casi: e, ciò nonostante, i grandi progressi farmacologici degli ultimi anni a partire dalla introduzione degli inibitori di CDK 4/6 per i tumori “luminal-like”, dell’immunoterapia per i tumori triplo-negativi, oltre che -ovviamente - degli agenti anti-HER2. Ciò accade a causa dell’insorgenza di resistenza nei confronti dei farmaci. Le ragioni di questa farmaco-resistenza possono essere individuate nella comparsa di mutazioni e della conseguente selezione clonale. Nel lavoro pubblicato su Nature Genetics da un folto gruppo internazionale di ricercatori (su quasi 4000 campioni!) risulta che è la mutagenesi APOBEC3 a promuovere la resistenza...
55 - Il rischio ai tempi dell'omica

Un nostro podcast del 4 aprile si intitola “Governare l’incertezza”; a questo argomento torniamo: di particolare interesse anche quando nella pratica clinica quotidiana dobbiamo decidere sulla terapia adiuvante per pazienti con carcinoma del colon operato.
È una questione di stima del rischio da cui non si può prescindere, perché le chemioterapie adiuvanti postoperatorie offrono maggiori vantaggi assoluti solamente se il rischio è elevato. Claire Gallois lavora sui dati di due trials randomizzati, PETACC-8 e IDEA-France, e dei loro studi traslazionali collegati: analisi transcrittomiche sono in grado di chiarire il quadro e -anche qui- governare l’incertezza?
Effettivamente un modello prognostico può essere s...
54 - CRISPER

In un articolo su Lancet Oncology è illustrato un trial di fase 1 condotto in pazienti con carcinoma colorettale metastatico: non è un trial qualunque, perché si tratta di una terapia cellulare (cellule T autologhe) che hanno subito un editing genetico grazie alla tecnica CRISPR (CRISPER per tentare di pronunciare CRISPR ovvero Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats)-Cas9.
Questa tecnica di ingegneria genetica sviluppata da Jennifer Doudna ed Emanuelle Chapentier (hanno ricevuto per questo il premio Nobel nel 2020!): traendo spunto da un sistema batterico, si può fornire la nucleasi Cas9 insieme ad un mRNA “guida” per ottenere la rimozione, l’aggiunta o la sosti...
53 - Resistenza!

Ai tempi della chemioterapia antitumorale è stata di importanza fondamentale la gestione delle complicanze infettive. Oggi il problema principale in Infettivologia sembra essere quello della resistenza antimicrobica (antimicrobial resistance, AMR). Lancet Oncology si apre alla problematica con due articoli: il primo riguardante lo studio della resistenza antimicrobica in una larga coorte di pazienti oncologici ambulatoriali; il secondo con una ampia scoping review riguardante i risultati disponibili per pazienti con neoplasie ematologiche.
Singolare il fatto che Vikas Gupta abbia voluto studiare il fenomeno dell’AMR specificamente in pazienti oncologici ambulatoriali, ipotizzando che la prevalenza dell’AMR fosse inferiore rispetto a quella dei p...
52 - L'esone difficile

La scoperta delle mutazioni attivanti di EGFR risale a venti anni fa. Nel caso delle più comuni mutazioni negli esoni 19 e 21, la disponibilità di osimertinib e altri inibitori di Tirosina Chinasi hanno fatto la differenza.
Ma il 10% delle mutazioni riguardano l’esone 20 e in questi casi l’attività degli inibitori tradizionali è limitata. Il trial EXCLAIM-2, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, sfortunatamente non riesce a dimostrare la superiorità di mobocertinib (un inibitore irreversibile di EGFR) rispetto alla chemioterapia in pazienti con NSCLC positivi per l’inserzione in esone 20 (ex20ins).
Forse le conclusioni sul ruolo di mobocertinib sono un po’ affr...
51 - Fuori dal coro

Ian Tannock, da sempre punto di riferimento per la metodologia e l’interpretazione dei trials clinici, dice la sua sull’utilizzo degli inibitori di CDK4/6 per il carcinoma mammario in fase adiuvante.
Allo studioso canadese non bastano i risultati aggiornati dei due trials monarchE e NATALEE, né la considerazione favorevole per abemacilib e ribociclib da parte di Enti Regolatori e Linee Guida. Tannock sottopone i risultati a una severa disamina, riscontrando difetti metodologici che lo portano alla conclusione veramente in controtendenza “we do not recommend”.
La sua autorevolezza impone attenzione per queste osservazioni, anche se la comunità oncologica a livello...
50 - Chi e quando

Negli ultimi anni le opzioni terapeutiche disponibili per il carcinoma prostatico sono diventate più numerose ed è diventato di cruciale importanza definire sequenze di trattamento, che offrano il massimo dei risultati in termini di prolungamento della sopravvivenza e Qualità di Vita (chi e quando!). Su Lancet Oncology troviamo due articoli dedicati al ben noto trial TALAPRO-2 (enzalutamide + talazoparib versus enzalutamide + placebo in pazienti con carcinoma della prostata resistenti alla castrazione) che ha riportato un vantaggio in PFS radiologica per la combinazione, anche indipendentemente dalla presenza di alterazioni nei geni della HRR (homologous recombination repair).
I due articoli recenti riguardano i ris...
49 - Poligenico

“Lo screening per il carcinoma prostatico rimane un problema” scrive DJ Hunter nell’editoriale di accompagnamento ad un articolo sullo studio di un nuovo Polygenic Risk Score, condotto da ricercatori britannici.
Effettivamente, l'incidenza del carcinoma prostatico è in aumento e lo screening con un dosaggio dell'antigene prostatico specifico (PSA) ha un alto tasso di risultati falsi positivi. D’altro canto, non sono percorribili sinora modalità di personalizzazione dello screening, in quanto gli unici fattori di rischio accertati sono l'età avanzata, la storia familiare di cancro alla prostata; viceversa, basandosi sulla stratificazione del rischio, ci si potrebbe concentrare sugli uomini con il rischio...
48 - Perché no?

Due studi “paralleli” il Check-Mate-7FL e il KEYNOTE-756 affrontano il problema della utilità della chemioterapia neoadiuvante (con o senza immunoterapia) per il carcinoma mammario HR-positivo e HER2-negativo. Entrambi i trials (randomizzati di fase III) mostrano un vantaggio in termini di ottenimento della Risposta Patologica Completa per la combinazione. Certamente, soprattutto per questo sottogruppo di carcinoma mammario, bisognerà poi guardare ai risultati a lungo termine per quanto riguarda la Event Free Survival, considerando la frequenza di recidive tardive. Comunque sia, questi studi servono a sfatare due miti in una volta sola: quelli della presunta scarsa sensibilità delle forme luminali alla ch...
47 - Più chiaro di così

Più opzioni terapeutiche sono ormai disponibili per il carcinoma renale metastatico in prima linea: e per ciascuna di esse sono stati realizzati importanti e convincenti trial clinici randomizzati di fase III. Considerando sempre insidiosi i confronti indiretti tra risultati di trial differenti, come è possibile orientarsi per individuare la scelta migliore caso per caso? Su Annals of Oncology vengono ora pubblicati i risultati relativi a uno studio traslazionale applicato al trial randomizzato CLEAR (lenvatinib plus pembrolizumab versus sunitinib). Lo studio non mostra per nessuno dei biomarcatori indagati la possibilità di escludere il vantaggio della combinazione. Sullo stesso numero di Annals si può...
46 - Governare l'incertezza

Un problema classico dell’Oncologia Medica è quello della definizione prognostica per le pazienti con tumore mammario non metastatico HR+/HER2-: essa serve a stabilire quale sia il migliore trattamento adiuvante postoperatorio (ormonoterapia o ormonoterapia più chemioterapia). Nonostante le decine di trials clinici specificamente disegnati, l’opportunità offerta da una migliore conoscenza della biologica tumorale (soprattutto attraverso i profili di espressione genica), le nuove molecole a disposizione (gli inibitori di ciclina), persistono aree di incertezza.
Queste aree di incertezza vanno limitate il più possibile dall’acquisizione di nuove conoscenze, anche perché è questo un settore in cui la decisione può dipendere anc...
45 - Conseguenze metaboliche

Il cancro e i trattamenti antitumorali comportano conseguenze metaboliche di non poco conto, che gli oncologi debbono conoscere e gestire per garantire la prosecuzione della terapia ed i risultati ottimali. Questo vale in particolare per i tanti possibili effetti di farmaci target e immunoterapici. Alectinib è un inibitore di ALK di seconda generazione, per il quale è noto l’effetto di indurre un incremento ponderale (fatto particolarmente rilevante anche alla luce della necessità di protrarre a lungo il trattamento). L’analisi di Sikkema non permette di identificare fattori di rischio predisponenti; tuttavia, il fenomeno merita di essere studiato ancora per la sua comples...
44 - “LONG” and long survival

Georgina V Long pubblica sul Journal of Clinical Oncology la descrizione della sopravvivenza globale a lungo termine per i pazienti con melanoma metastatico trattati con immunoterapia.
Si tratta di un’analisi dei dati di sei trials CheckMate per il confronto tra la combinazione di nivolumab e ipilimumab e la monoterapia con nivolumab.
La sopravvivenza globale è stata più lunga con la combinazione (HR 0,78), con tassi di sopravvivenza a 6 anni rispettivamente del 52% rispetto al 41%. Un beneficio consistente è stato osservato sia nei pazienti con mutazione BRAF, sia nei pazienti con BRAF-wild-type e anche indipendentemente dai livelli di LDH.
La differenza numer...
43 - EUROPA Europa

L’EUROPA Trial è un interessantissimo studio ideato all’Università di Firenze (in fondo una delle culle della cultura europea). Le pazienti anziane con tumore mammario in stadio I e “luminalA-like” sono randomizzate a radioterapia ipofrazionata oppure ormonoterapia. È pubblicato sul Lancet Oncology (dopo la presentazione a San Antonio 2024) l’update del dato concernente uno dei due endpoint primari: la Qualità di Vita.
Come in fondo ci si attendeva, anche in queste donne anziane l’ormonoterapia ha un impatto sfavorevole in termini di Qualità di Vita. Ovviamente, per poter utilizzare questo risultato nella pratica clinica bisognerà attendere i risultati riguardanti il tasso di recidive...
42 - Il lungo addio

La pubblicazione sul Journal of Clinical Oncology dell’aggiornamento a 10 anni dello studio DBCG 07-READ riporta alla ribalta l’irrisolto problema del ruolo delle antracicline nel trattamento adiuvante del carcinoma mammario. Nell’editoriale di accompagnamento Grinda e Burstein scrivono che è iniziato “il lungo addio” e ne illustrano i motivi: pur ammettendo un vantaggio degli schemi “con” antracicline rispetto a quelli “senza”, la migliore capacità di predire il rischio di recidiva e l’emergenza di nuovi farmaci (immunoterapici, anti-HER2, nuovi agenti ormonoterapici, inibitori di ciclina) finiscono per ridurre di molto il numero dei casi in cui potrebbe manifestarsi questo piccolo vantaggio, soprattutto a fronte d...
41 - Un FLOT che non ha fatto flop

L’incidenza dell’adenocarcinoma dell’esofago e della giunzione gastro-esofagea è in aumento nei Paesi Occidentali.
È ormai pratica standard far precedere alla chirurgia la chemioradioterapia o la chemioterapia da sola, sulla base di almeno due trial precedenti (l’olandese CROSS e il britannico MAGIC); in più, il trial tedesco FLOT4-A10 ha stabilito come schema polichemioterapico di scelta il cosiddetto FLOT (fluorouracile, leucovorin, oxaliplatino, docetaxel). Ancora tedesco è lo studio ESOPEC, pubblicato sul New England Journal of Medicine a gennaio 2025, con il confronto diretto tra chemioradioterapia preoperatoria e FLOT perioperatorio: quest’ultimo risulta vincente (e non di poco) anche in Sopravvivenza.
B...
40 - Chi TACE e chi di più

L’immunoterapia ha guadagnato una posizione centrale per il trattamento dell’epatocarcinoma nelle fasi avanzate. Il passaggio ai trials concernenti fasi più precoci della malattia era scontato: ed ecco che sullo stesso numero di Lancet vengono pubblicati i risultati di studi randomizzati di fase III dedicati a pazienti inoperabili, ma candidati alla chemioembolizzazione transarteriosa (TACE). In entrambi il trattamento convenzionale per queste situazioni -la TACE appunto- viene confrontato con un programma terapeutico che prevede anche l’aggiunta dell’immunoterapia (pembrolizumab o durvalumab) e di un agente antiangiogenico (lenvatinib e bevacizumab). È dimostrata la possibilità di prolungare la PFS per questi pazienti è piuttosto bre...
39 - KATHERINE

Con l’ennesima pubblicazione riguardante il trial KATHERINE viene registrato il vantaggio in sopravvivenza a lungo termine (oltre 8 anni di follow-up mediano).
Il dato sulla sopravvivenza era anticipato dagli ampi vantaggi in Invasive Disease Free Survival osservati nel tempo; ma è indubbio che qualche incertezza sul risultato potesse esserci in relazione all’estrema efficacia delle terapie adottabili nella fase metastatica (con prolungamento della sopravvivenza dimostrato in questa fase).
Ed invece arriva il convincente risultato che l’adozione di questo programma di terapia neoadiuvante “dinamica” (con il cambio di agente in caso di mancata risposta patologica completa) ha un impatto sulla soprav...
38 - Con o senza la mutazione

Imlunestrant è un nuovo SERD orale. I SERD (Selective Estrogen-Receptor Degraders) sono i più recenti agenti ormonoterapici per il carcinoma mammario “luminal-like”. Nel trial di fase III EMBER le pazienti metastatiche sono state randomizzate a imlunestrant + abemaciclib vs la terapia convenzionale e - come accade anche per altri SERD - si può verificare un vantaggio rispetto alla terapia standard nelle pazienti con mutazioni di ESR1(ed è ormai codificata la necessità di cercare queste mutazioni nelle pazienti metastatiche, eventualmente anche con biopsia liquida). Il risultato che colpisce maggiormente, però, è dato dal fatto che il vantaggio osservato con la combinazione di imlunestrant e abemaciclib...
37 - 2.500 anni!

Finalmente un nuovo farmaco per la cachessia neoplastica: questa condizione clinica rappresenta una frequente complicazione del cancro in fase avanzata, in grado di interferire con la terapia antitumorale anche compromettendone l’efficacia (già 2.500 anni fa Ippocrate descriveva questo quadro clinico).
Il Ponsegromab è un anticorpo monoclonale umanizzato capace di inibire il GDF-15 (Growth Differentiation Factor 15), che risulta spesso molto elevato in caso di cachessia. Nello studio pubblicato sul New England Journal of Medicine sono stati analizzati risultati concernenti vari dosaggi e i risultati non possono essere considerati se non preliminari: ma la strada per affrontare razionalmente il problema della cachessia neop...
36 - Scacco ai sarcomi?

Che stia cambiando qualcosa anche per i sarcomi in fase non metastatica? Ridurre il rischio di recidiva metastatica nei pazienti con sarcomi dei tessuti molli resecabili rimane un obiettivo fondamentale perché la malattia metastatica è sostanzialmente incurabile.
Circa il 40% dei pazienti con sarcomi localizzati dei tessuti molli sviluppa metastasi a distanza e la chemioterapia è stata utilizzata in questo contesto anche se il suo ruolo rimane controverso.
Ora in uno studio molto importante, di dimensioni limitate ma con risultati carichi di prospettive, l’associazione di pembrolizumab alla radioterapia preoperatoria sembra ridurre il rischio di recidiva (dal 48% al 33% !).
Bibli...
35 - Anche il pancreas alla fine

Con i risultati a lungo termine dell’ESPAC4 arriva la conferma che la combinazione polichemioterapica di gemcitabina e capecitabina può essere uno schema di riferimento come terapia adiuvante postoperatoria per l’adenocarcinoma del pancreas.
E questo schema non è l’unico a essere stato studiato: mFOLFIRINOX e gemcitabina più nab-paclitaxel tra gli altri.
Per la fase metastatica di malattia la bella revisione sistematica di Mastrantoni individua sì schemi polichemioterapici preferibili e di riferimento, ma in un’ottica di palliazione.
Il dato da sottolineare è comunque la buona percentuale di pazienti sopravviventi a 5 anni di follow-up nel trial ESPAC4: oltre il 30%. La ra...
34 - Contro l’incertezza

In un interessante articolo scritto da ricercatori della prestigiosa London School of Economics viene affrontato un problema sul processo decisionale; problema che si presenta molto frequentemente agli oncologi che si occupano di ricerca clinica. Le persone - messe di fronte a scelte di vitale importanza ma caratterizzate da opzioni con risultato incerto - preferiscono la sicurezza di un beneficio già dimostrato per la sopravvivenza, piuttosto che un più rapido accesso a farmaci nuovi. Il lavoro fa riflettere su come orientare lo sviluppo dei nuovi farmaci e sui limiti dei processi accelerati di approvazione.
Bibliografia
Forrest R...
33 - Percorso lineare

L’aspetto più interessante del nuovo trial con trastuzumab deruxtecan nel carcinoma mammario metastatico non è tanto la dimostrazione di attività anche per i casi HER2 ultra-low; è piuttosto la dimostrazione del valore della anticipazione del trattamento nei tumori luminal-like sfuggiti al controllo dell’endocrinoterapia. Il futuro che si prospetta per questi casi è una sequenza “semplificata” e perciò lineare di agenti ormonali nuovi (e associati a farmaci a bersaglio molecolare) e poi il passaggio a chemioterapici più potenti di quelli tradizionali (giusto gli anticorpi farmaco-coniugati).
Bibliografia
Bardia A, et al. Trastuzumab Deruxtecan after Endocrine Therapy in Metastatic Breast Cancer...
32 - Con o senza l’immuno?

Il KN-789 è uno studio indubbiamente negativo: PFS e OS non cambiano con l’aggiunta del pembrolizumab alla chemioterapia (platino e pemetrexed) in pazienti con carcinoma polmonare non-squamoso EGFR-mutato resistenti ad un inibitore di EGFR TKI.
E questo risultato sembra in accordo con le osservazioni sui tumori EGFR-mutati come neoplasie con un fenotipo immunologicamente “freddo” ed un microambiente immunosoppressivo: abbondanza di Treg e macrofagi, basso TMB, eccetera. Ma qualche segnale di attività si osserva per una piccola minoranza di pazienti.
Forse la strada giusta per ulteriori studi è quella delle combinazioni con inibitori di VEGF, con conseguente promozione di cellule dendritic...
31 - Prima o poi

Sarà in grado lo studio SONIA -pur con i suoi limiti metodologici- di smontare la convinzione ormai radicata che gli inibitori di CDK 4/6 insieme all’ormonoterapia rappresentino la scelta ottimale, quasi obbligatoria, per la prima linea delle pazienti con carcinoma mammario metastatico luminal-like?
No se si guarda al fatto che le terapie antitumorali non possono avere come unico obiettivo il prolungamento della sopravvivenza; ed in termini di controllo della malattia (risposte e PFS) l’associazione con gli inibitori è migliore della sola ormonoterapia ed anche della chemioterapia.
Bibliografia
Sonke G, et al. Early versus deferred use of...
30 - OS benefit

Arriva alla pubblicazione definitiva il KN-522, il trial randomizzato sull’applicazione del pembrolizumab neoadiuvante nel carcinoma mammario triplo-negativo. Questo articolo riguarda specificamente la Sopravvivenza Globale (un endpoint secondario in questo studio).
Le recidive dei tumori triplo-negativi sono quasi esclusivamente metastasi a distanza e portano inesorabilmente a morte (anche considerando le scarse possibilità terapeutiche). Nulla da meravigliarsi quindi che una riduzione delle recidive si traduca in un vantaggio in sopravvivenza.
E il KN-522 guadagna la terza pubblicazione sul New England (un record per un singolo trial!).
Bibliografia
Schmid P, at al. Overall Survival with Pem...
29 - Residuo circolante

Con i nuovi dati del CIRCULATE-Japan GALAXY -pubblicati su Annals of Oncology- torna di attualità l’utilizzo della biopsia liquida per il carcinoma colorettale. Questa volta l’applicazione riguarda i pazienti con metastasi epatiche resecate e l’utilità di una chemioterapia “adiuvante” postoperatoria, il cui uso è controverso. Il vantaggio della chemioterapia sussiste - nello studio giapponese- per i pazienti con malattia minima residua (MRD) intercettata attraverso la ricerca del DNA tumorale circolante. Il risultato si aggiunge ad altri sul ruolo del MRD in assenza di malattia macroscopica evidente e può rappresentare un’importante base per studi prospettici futuri.
Bibliografia<...
28 - La salute delle donne

Women’s Health Initiative (WHI) è un grande programma la cui realizzazione risale a oltre vent’anni fa: con studi randomizzati su larghi campioni di donne è stata valutata la possibilità che la terapia ormonale sostitutiva in post-menopausa possa avere un impatto sull’insorgenza e l’evoluzione delle malattie croniche (non solo oncologiche). I frutti di quel grande programma si vedono ancora oggi e in due papers risultano confermati risultati rilevanti: con la terapia estrogenica (utilizzata nelle donne precedentemente isterectomizzate) aumenta la mortalità per carcinoma colorettale e si riduce l’incidenza di cancro dell’endometrio; con la terapia estroprogestinica aumentano incidenza e mortalità per ca...
27 - Addio sequenze

Per tanti anni il trattamento del carcinoma mammario metastatico luminal-like si è basato sull’applicazione in sequenza di agenti ormonali diversi (antiestrogeni, inibitori dell’aromatasi, progestinici, ecc) e successivamente chemioterapici.
L’introduzione degli inibitori di ciclina – in associazione ad agenti ormonali tradizionali- ha permesso di ottenere miglioramenti della sopravvivenza e sembra ormai irrinunciabile il loro utilizzo in prima linea. Ma una gran parte delle pazienti metastatiche hanno tumori con mutazione attivante di PI3KCA e l’aggiunta anche di un nuovo inibitore -inavolisib- produce notevoli miglioramenti dell’outcome: sembra che si debba passare dalla strategia delle sequenze a quella di una maggiore a...
26 - Neo-espansione

Sul New England Journal of Medicine trova spazio l’articolo di G Long sui risultati a lungo termine della terapia adiuvante con dabrafenib e trametinib, ma sulla stessa rivista si può trovare un risultato di ancora maggiore interesse. Si tratta dello studio NADINA, in cui pazienti con melanoma in stadio terzo hanno ricevuto random la sola immunoterapia postoperatoria o l’immunoterapia neoadiuvante. Alla prima osservazione (a 12 mesi) la differenza in outcome è impressionante e questo risultato serve anche a rafforzare la strategia neoadiuvante (soprattutto l’immunoterapia) anche in altre patologie.
Bibliografia
Blank CU, et al. Neoadjuvant Nivoluma...
25 - HD ancora ci sorprende

Quando Vincent Devita pubblicò nel lontano 1970 gli strabilianti risultati ottenuti con la polichemioterapia (il MOPP) nel linfoma di Hodgkin (allora denominato frequentemente Hodgkin’s Disease, HD) tutti i problemi di questa malattia - in precedenza incurabile - sembravano destinati a risolversi rapidamente.
Eppure la ricerca è andata avanti con affinamenti progressivi per ottenere i risultati migliori con la terapia meno aggressiva possibile. Ma i casi resistenti continuavano a sussistere - sia in età pediatrica, che in età adulta - e un ulteriore passo avanti è stato compiuto con l’anticorpo coniugato brentuximab vedotin; nel lavoro di Herrera l’efficacia del Brentuximab sembra supe...
24 - Risonanza per lo screening

Lo screening per il cancro della prostata basato sul PSA ha sempre rappresentato un problema per il rischio di sovradiagnosi e sovratrattamento. Nel trial scandinavo di Jonas Hogosson, la RMN viene associata al PSA (di 3 ng/ml o più) e così facendo il tasso di carcinomi clinicamente non rilevanti si dimezza (da 2.4 a 1 %). Importanti gli avanzamenti in tema di screening e diagnosi precoce mentre si affinano gli strumenti per una terapia mirata dei casi clinicamente rilevanti (ad esempio la Radioterapia Stereotassica).
Bibliografia
J Hugosson, et al. Results after Four Years of Screening for Prostate Cancer wi...
23 - Radiolegati

La terapia con radioligandi permette di far pervenire radiazioni citotossiche direttamente al tumore e rappresenta un importante settore di sviluppo farmacologico. Al momento emergono nuovi dati soprattutto con il [¹⁷⁷Lu]Lu-PSMA-617 per il carcinoma prostatico e con il [¹⁷⁷Lu]Lu-DOTA-TATE per i tumori neuroendocrini, ma nuove formulazioni sono in arrivo.
Con i due articoli segnalati (UpFrontPMSA e NETTER-2) i radioligandi sembrano uscire dal setting precedentemente studiato delle fasi avanzate e per tumori resistenti, per guadagnarsi l’attenzione nelle prima linee di trattamento.
Bibliografia
Azad AA,, et al. Sequential [¹⁷⁷Lu]Lu-PSMA-617 and docetaxel versus docetaxel in patients with met...
22 - Precision Medicine: ritorno agli esordi

Quando è nata l’oncologia di precisione? Nei primi anni di questo secolo, lo sfruttamento delle conoscenze sulla patogenesi della leucemia mieloide cronica maturate ai tempi della scoperta del cromosoma Filadelfia (1960) ha portato allo sviluppo degli inibitori di tirosino-chinasi, l’imatinib primo tra tutti.
Gli indubitabili successi ottenuti con questo farmaco e con gli inibitori di seconda generazione non hanno fermato la ricerca farmacologica che ci ha portato ora ad asciminib, un inibitore più specifico del sito miristolico di BCR-ABL.
Bibliografia
Hochhaus A, et al. Asciminib in Newly Diagnosed Chronic Myeloid Leukemia. N Engl J Med 20...
21 - Un trial che viene da lontano

Il French Sarcoma Group ci regala i risultati di uno studio di vecchio stampo: trial clinico randomizzato e multicentrico, confronto tra chemioterapici tradizionali! Questo risultato arriva solo ora per le comprensibili difficoltà di condurre studi di efficacia nei sarcomi (lo studio è dedicato al solo leiomiosarcoma metastatico, ma i sottotipi di sarcoma sono molte decine): la rarità come principale difficoltà. Con il tradizionale strumento della conduzione multicentrica, pur dopo anni di reclutamento e osservazione, arriva finalmente il risultato positivo.
Bibliografia
Pautier P, et al. Doxorubicin–Trabectedin with Trabectedin Maintenance in Leiomyosarcoma. N Engl J Med 2024; 391:789-99 Benjami...
20 - Eyes to the Future

La terza sessione presidenziale dell’ESMO ha avuto il suggestivo titolo “Eyes to the Future”. Ed effettivamente i trial presentati ci fanno intravvedere un futuro completamente diverso per l’oncologia. Da rimarcare due contributi italiani di grande importanza: ROME e NO-CUT.
Bibliografia
Botticelli A, et al. The Rome trial from histology to target: The road to personalize targeted therapy and immunotherapy Abstract LBA7.Amatu A, et al. Total neoadjuvant treatment (TNT) with non-operative management (NOM) for proficient mismatch repair locally advanced rectal cancer (pMMR LARC): First results of NO-CUT trial. Abstract 509O.
19 - Barcellona

Il Meeting annuale della European Society of Medical Oncology (ESMO) si è tenuto a Barcellona dal 13 al 17 settembre. Numerose le novità e gli studi presentati: alcuni di essi - i più importanti - vengono collocati come di consuetudine nelle Sessioni Presidenziali e sono esplicitamente definiti “practice changing”. Questi non li possiamo perdere!
Bibliografia
Gillessen S, et al. A randomized multicenter open label phase III trial comparing enzalutamide vs a combination of Radium-223 (Ra223) and enzalutamide in asymptomatic or mildly symptomatic patients with bone metastatic castration-resistant prostate cancer (mCRPC): First results of EORTC-GUCG 1333/PEACE-3. ESMO Congress 2024 – Abstract...