Novità per il mondo dell'Oncologia
A cura di Paolo Pronzato, Genova Ogni settimana un nuovo podcast dedicato all’innovazione tecnologica e organizzativa in Oncologia. Notizie dalle Riviste Scientifiche, dai principali Congressi e dalle Organizzazioni Nazionali e Internazionali. Tutto ciò che non si può non sapere in Oncologia
74 - Forse che sì, forse che no
Molti anni di studio e molti trials randomizzati di qualità ci portano alla definizione di nuovi standard per il carcinoma gastrico operabile e localmente avanzato (finalmente associato costantemente negli studi al carcinoma della giunzione gastro-esofagea). Nel tempo molti fatti sono stati accertati. Proviamo ad elencarli:
Superiorità della chemioterapia perioperatoria rispetto alla sola preoperatoria o alla sola postoperatoriaSuperiorità dei regimi includenti il docetaxel (FLOT) rispetto alle sole doppiette di platino e fluoropirimidinaScarsa efficacia della radioterapia postoperatoriaScarsa efficacia dell’immunoterapia esclusivamente postoperatoria.
Con il nostro n.58 di Check the News (In vetta) avevamo segnalato i risultati favorevoli dell’aggiunta...
73 - Transizione
I sopravvissuti al cancro infantile e adolescenziale corrono un rischio maggiore di complicanze di salute a lungo termine (ad esempio per quanto riguarda gli effetti collaterali dei trattamenti adottati) e maggiori problemi psicologici e sociali. Un aspetto particolare, inoltre, è quello della difficoltà nel “passaggio di consegne” dall’ospedale pediatrico ai servizi sanitari per l’adulto.
Il problema è ben presente a chi si occupa di Oncologia Pediatrica ed effettivamente campagne e progetti si sono moltiplicati presso le varie istituzioni pediatriche di maggiore importanza.
Lo European Network of Youth Cancer Survivors nel paper pubblicato su Lancet Oncology ha voluto affrontare il problema...
72 - Un'aspirina in più
L’11 luglio ci eravamo occupati dell’impatto favorevole dell’attività fisica strutturata sulla prognosi del carcinoma colorettale operato. Ed è ora la volta di un altro studio positivo che non riguarda specifici farmaci antitumorali. Infatti, un gruppo guidato dal Karolinska di Stoccolma, ha pubblicato i risultati di un trial randomizzato in cui pazienti operati per carcinoma colorettale (staio I, II e III) sono stati randomizzati ad aspirina (160 mg) oppure placebo.
Era nota l’attività “chemiopreventiva” di aspirina, particolarmente proprio per quanto riguarda i tumori del grosso intestino. I risultati di studi randomizzati precedenti offrivano risultati discordanti e controversi. La pathway di PI3KCA prese...
71 - Precocità difficile
Lo screening rappresenta tuttora il più potente mezzo per ridurre la mortalità di alcune neoplasie: carcinoma mammario, carcinoma colorettale e carcinoma della cervice uterina. Non è inutile ricordare che studi e applicazioni pratiche sono in corso per carcinoma della prostata e carcinoma polmonare. E per il carcinoma del pancreas?
Questa neoplasia continua a mostrare un elevato tasso di mortalità: la sopravvivenza a 5 anni rimane bassa, solo del 13% e questo accade principalmente perché la maggior parte dei tumori del pancreas viene diagnosticata in fase localmente avanzata (circa il 30%) o metastatica (circa il 50%). Per la piccola percentuale di tumori del pancreas diagnosticati in st...
70 - TERT
TERT è l'acronimo per Telomerase Reverse Transcriptase (trascrittasi inversa della telomerasi) ed è una subunità catalitica dell'enzima telomerasi.
La telomerasi allunga i telomeri nei filamenti di DNA, aggiungendo sequenza nucleotidica TTAGGG all’estremità dei telomeri e consentendo così alle cellule senescenti che altrimenti diventerebbero postmitotiche e subirebbero apoptosi, di superare il limite di Hayflick (che stabilisce che le cellule umane possono dividersi un numero limitato di volte) e diventare potenzialmente immortali. L'espressione della telomerasi svolge un ruolo nella senescenza cellulare, poiché è normalmente repressa nelle cellule somatiche postnatali, con conseguente progressivo accorciamento dei telomeri. TERT può essere disregolata da oncogeni e antioncogen...
69 - Oltre 5!
È ben nota la storia naturale del carcinoma mammario “luminal like”: se diagnosticato in fase precoce, le possibilità di guarigione sono molto alte con l’ormonoterapia precauzionale adiuvante (solo in casi selezionati ad alto rischio associata alla chemioterapia e agli inibitori di ciclina). Una caratteristica di questa neoplasia, tuttavia, è costituita dalla persistenza del rischio di recidiva anche oltre il decimo anno dall’intervento chirurgico. Poiché l’ormonoterapia classicamente è somministrata per 5 anni e le recidive possono occorrere anche successivamente, è stato molto razionale il passaggio a studi che esplorassero durate superiori ai 5 anni.
Ma, come spesso accade, c’è voluto il lavoro dell’Early Breast Cancer T...
68 - Lancet HCC Commission
La Commissione Lancet sul carcinoma epatocellulare affronta il problema di questa neoplasia nei prossimi 25 anni. Secondo le previsioni del Global Cancer Observatory, l'incidenza dei nuovi casi di cancro al fegato aumenterà a 1,52 milioni e i decessi correlati al cancro al fegato aumenteranno a 1,37 milioni entro il 2050, ovviamente a livello globale. Si prevede anche che cambieranno le cause eziopatogenetiche. Certamente il virus dell’epatite B rimarrà la causa principale, pur in diminuzione (nonostante le incerte politiche vaccinali in molti Paesi); così come diminuirà il ruolo del virus dell’epatite C.
Al contrario, il carcinoma epatocellulare correlato all'alcol aumenterà dal 18,8% al 21,1% e la stea...
67 - Insieme
La European Society of Gynaecological Oncology (ESGO), la European Society for Radiotherapy and Oncology (ESTRO), e la European Society of Pathology (ESP) hanno aggiornato (finalmente) le Linee Guida ESGO–ESTRO–ESP pubblicate nel 2021. Ciò è accaduto anche perché nel 2023 la FIGO (International Federation of Gynaecology and Obstetrics) ha pubblicato un nuovo sistema di stadiazione basato anche su fattori inerenti alla biologia della neoplasia (sottotipi istologici, invasione linfo-vascolare e classificazione molecolare) e l’estensione del tumore/metastasi peritoneali e interessamento linfonodale). Pertanto, alle spalle dell’aggiornamento pubblicato su Lancet Oncology abbiamo il lavoro di quattro società: FIGO, ESGO, ESTRO, ESP (“insieme”). Molto interessante il...
66 - Più che un frangiflutti
Un fatto è certo: i casi di tumore colorettale metastatico con mutazione V600E BRAF sono aggressivi e hanno una prognosi sfavorevole. Impedire una rapida evoluzione e ottenere una regressione tumorale sono obiettivi clinicamente importanti in questi casi; per questo, il trial BREAKWATER (encorafenib + cetuximab + chemioterapia versus chemioterapia) opportunamente ha un duplice endpoint: risposte obiettive e PFS. I risultati presentati nella pubblicazione recente sul New Engl J Med riguardano la PFS (12 mesi versus 7 mesi); sono riportati risultati favorevoli anche in Sopravvivenza. Quindi, la combinazione non è un semplice frangiflutti: qualcosa di più!
In tema di carcinoma colorettale con mutazioni speciali, merita di...
65 - Avanzamenti gastrici
Due pubblicazioni recenti sull’adenocarcinoma gastrico avanzato dimostrano che anche per questa situazione le ricerca clinica è molto attiva. In fondo, il carcinoma dello stomaco e della giunzione gastro-esofagea rappresentano la quinta causa di morte a livello globale. Una percentuale minoritaria di questi casi risulta positiva per HER2 (score 3+ all’immunoistochimica (IHC oppure uno score 2+ associata a ISH positiva). In questi casi HER2-positivi la terapia standard di prima linea è costituita dalla chemioterapia associata al trastuzumab (più recentemente eventualmente associato a pembrolizumab nei casi PD-L1 positivi sulla base dei risultati del trial KN-811).
Il trastuzumab deruxtecan, l’ADC già largamente utilizzato...
64 - Neo nivo
Anche in questa rubrica parliamo spesso di terapia neoadiuvante/preoperatoria per il tumore del polmone operabile: il trial di fase III CheckMate 816 viene pubblicato sul New Engl J Med con risultati aggiornati, anche di sopravvivenza.
Poiché l’armamentario per questi casi di tumore polmonare si sta affollando e abbiamo non solo studi di neoadiuvante/preoperatoria, ma anche studi di perioperatoria (con la prosecuzione della terapia farmacologica dopo l’intervento chirurgico) sono stati pubblicati e bisogna cominciare ad orientarsi tra le varie opzioni.
Non ci sono per ora studi di confronto diretto e quindi la conoscenza approfondita dei singoli studi...
63 - Sul podio
In passato erano disponibili pochissimi dati sul carcinoma squamoso dell’ano in fase avanzata e, di fatto, prima del trial PODIUM, sono stati condotti pochissimi studi clinici: basti pensare che le Linee Guida raccomandano, per questa situazione, la combinazione di carboplatino e paclitaxel, basando tale indicazione su uno studio di fase II (il vecchio InterAACT).
La sopravvivenza libera da progressione (PFS) con questa chemioterapia tradizionale è di circa 8 mesi, mentre la sopravvivenza globale si attesta intorno ai 20 mesi.
Naturalmente, in assenza di dati più solidi provenienti da studi di fase III, le Linee Guida (in particolare ESMO e NCCN) non...
62 - La via degli ormoni
La pathway che fa capo al recettore per gli estrogeni è ovviamente fondamentale nel trattamento del carcinoma mammario “luminal-like”. Le nuove conoscenze biologiche e la disponibilità di farmaci innovativi stanno rivoluzionando l’intero percorso di cura delle pazienti in fase metastatica.
Proviamo a partire da lontano: la soppressione ovarica (o di altri organi produttori di estrogeni) può determinare la regressione del tumore mammario in alcuni casi. Gli antiestrogeni – eventualmente associati a analoghi del LHRH – e gli inibitori dell’aromatasi hanno progressivamente sostituito l’endocrinochirurgia. Con questi primi agenti si è consolidata la strategia dell’impiego sequenziale dei vari ormonoterapici, riuscendo così anche a postici...
61 Piccole cellule
Persino il carcinoma polmonare a piccole cellule finisce con riservare sorprese favorevoli con l’introduzione di nuovi farmaci.
Per decenni si è utilizzata la sola chemioterapia, sian in prima che in seconda linea; poi una priva innovazione con l’aggiunta dell’immunoterapia in prima linea. Nonostante questi avanzamenti, la sopravvivenza mediana rimane di circa 12 mesi per i casi in stadio IV.
Nel trial IMforte pazienti con SCLC in fase avanzata sono stati randomizzati alla terapia convenzionale più o meno lurbinectedina + atezolizumab come terapia di mantenimento dopo la prima linea; lo studio ha centrato il doppio endpoint previsto (PFS e OS). Lur...
60 - Più che il farmaco
In passato non sono mancati gli studi che hanno riportato una correlazione positiva tra attività fisica e riduzione delle recidive per pazienti con carcinoma colo-rettale operato; certamente le osservazioni critiche non mancavano: come poteva essere dimostrato un nesso di causalità? È ben chiaro: solo con un trial randomizzato e il trial - CHALLENGE - è finalmente arrivato.
Il risultato è stato oggetto di grande interesse all’ASCO Meeting 2025 di Chicago e poi pubblicato sul New England Journal of Medicine; con il programma di attività fisica del braccio sperimentale il rischio di recidiva o di un nuovo tumore si riduce del 28%.
Ma bisogna...
59 - POSTOP
L’incidenza annua stimata per il carcinoma cutaneo a cellule squamose è di 2,4 milioni di nuovi casi in tutto il mondo! La chirurgia è sempre stata il punto centrale del percorso di cura di questi pazienti, con guarigione in circa il 95% dei pazienti.
Tuttavia, un sottogruppo di pazienti con carcinoma cutaneo a cellule squamose presenta una recidiva della malattia, locoregionale o a distanza, dopo aver subito un intervento chirurgico e aver ricevuto radioterapia adiuvante.
Cemiplimab è un anticorpo monoclonale anti PD-1 (PD-1), ed è già approvato per il trattamento del carcinoma cutaneo a cellule squamose localmente avanzato (cioè non adatto alla resezione) o metast...
58 - In vetta
Gli adenocarcinomi dello stomaco e della giunzione gastroesofagea sono tra le principali cause di morte correlata al cancro in tutto il mondo. La chirurgia con intento curativo rimane il trattamento principale per i pazienti con adenocarcinoma resecabile, ma la maggior parte di questi pazienti ha una recidiva della malattia dopo la resezione.
Da questa osservazione derivano gli ormai molti studi di terapia adiuvante e neoadiuvante. Lo studio FLOT4 aveva stabilito che la FLOT polichemioterapia perioperatoria (fluorouracile, leucovorin, oxaliplatino di bue e docetaxel) poteva essere considerato come il trattamento standard per l'adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea resecabile o localmente a...
57 - Residuato di valore
In due studi recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine il residuo di malattia - la Minimal Residual Disease (MRD) - serve da guida per la scelta del percorso terapeutico in caso di neoplasie ematologiche (mieloma e leucemia linfatica cronica).
Nel trial MIDAS (Minimal Residual Disease Adaptive Strategy) l’Intergroupe Francophone du Myèlome ha selezionato quasi 500 pazienti MRD negativi (
56 - Firme
Il carcinoma mammario metastatico rimane incurabile per la maggior parte dei casi: e, ciò nonostante, i grandi progressi farmacologici degli ultimi anni a partire dalla introduzione degli inibitori di CDK 4/6 per i tumori “luminal-like”, dell’immunoterapia per i tumori triplo-negativi, oltre che -ovviamente - degli agenti anti-HER2. Ciò accade a causa dell’insorgenza di resistenza nei confronti dei farmaci. Le ragioni di questa farmaco-resistenza possono essere individuate nella comparsa di mutazioni e della conseguente selezione clonale. Nel lavoro pubblicato su Nature Genetics da un folto gruppo internazionale di ricercatori (su quasi 4000 campioni!) risulta che è la mutagenesi APOBEC3 a promuovere la resistenza...
55 - Il rischio ai tempi dell'omica
Un nostro podcast del 4 aprile si intitola “Governare l’incertezza”; a questo argomento torniamo: di particolare interesse anche quando nella pratica clinica quotidiana dobbiamo decidere sulla terapia adiuvante per pazienti con carcinoma del colon operato.
È una questione di stima del rischio da cui non si può prescindere, perché le chemioterapie adiuvanti postoperatorie offrono maggiori vantaggi assoluti solamente se il rischio è elevato. Claire Gallois lavora sui dati di due trials randomizzati, PETACC-8 e IDEA-France, e dei loro studi traslazionali collegati: analisi transcrittomiche sono in grado di chiarire il quadro e -anche qui- governare l’incertezza?
Effettivamente un modello prognostico può essere s...
54 - CRISPER
In un articolo su Lancet Oncology è illustrato un trial di fase 1 condotto in pazienti con carcinoma colorettale metastatico: non è un trial qualunque, perché si tratta di una terapia cellulare (cellule T autologhe) che hanno subito un editing genetico grazie alla tecnica CRISPR (CRISPER per tentare di pronunciare CRISPR ovvero Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats)-Cas9.
Questa tecnica di ingegneria genetica sviluppata da Jennifer Doudna ed Emanuelle Chapentier (hanno ricevuto per questo il premio Nobel nel 2020!): traendo spunto da un sistema batterico, si può fornire la nucleasi Cas9 insieme ad un mRNA “guida” per ottenere la rimozione, l’aggiunta o la sosti...
53 - Resistenza!
Ai tempi della chemioterapia antitumorale è stata di importanza fondamentale la gestione delle complicanze infettive. Oggi il problema principale in Infettivologia sembra essere quello della resistenza antimicrobica (antimicrobial resistance, AMR). Lancet Oncology si apre alla problematica con due articoli: il primo riguardante lo studio della resistenza antimicrobica in una larga coorte di pazienti oncologici ambulatoriali; il secondo con una ampia scoping review riguardante i risultati disponibili per pazienti con neoplasie ematologiche.
Singolare il fatto che Vikas Gupta abbia voluto studiare il fenomeno dell’AMR specificamente in pazienti oncologici ambulatoriali, ipotizzando che la prevalenza dell’AMR fosse inferiore rispetto a quella dei p...
52 - L'esone difficile
La scoperta delle mutazioni attivanti di EGFR risale a venti anni fa. Nel caso delle più comuni mutazioni negli esoni 19 e 21, la disponibilità di osimertinib e altri inibitori di Tirosina Chinasi hanno fatto la differenza.
Ma il 10% delle mutazioni riguardano l’esone 20 e in questi casi l’attività degli inibitori tradizionali è limitata. Il trial EXCLAIM-2, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, sfortunatamente non riesce a dimostrare la superiorità di mobocertinib (un inibitore irreversibile di EGFR) rispetto alla chemioterapia in pazienti con NSCLC positivi per l’inserzione in esone 20 (ex20ins).
Forse le conclusioni sul ruolo di mobocertinib sono un po’ affr...
51 - Fuori dal coro
Ian Tannock, da sempre punto di riferimento per la metodologia e l’interpretazione dei trials clinici, dice la sua sull’utilizzo degli inibitori di CDK4/6 per il carcinoma mammario in fase adiuvante.
Allo studioso canadese non bastano i risultati aggiornati dei due trials monarchE e NATALEE, né la considerazione favorevole per abemacilib e ribociclib da parte di Enti Regolatori e Linee Guida. Tannock sottopone i risultati a una severa disamina, riscontrando difetti metodologici che lo portano alla conclusione veramente in controtendenza “we do not recommend”.
La sua autorevolezza impone attenzione per queste osservazioni, anche se la comunità oncologica a livello...
50 - Chi e quando
Negli ultimi anni le opzioni terapeutiche disponibili per il carcinoma prostatico sono diventate più numerose ed è diventato di cruciale importanza definire sequenze di trattamento, che offrano il massimo dei risultati in termini di prolungamento della sopravvivenza e Qualità di Vita (chi e quando!). Su Lancet Oncology troviamo due articoli dedicati al ben noto trial TALAPRO-2 (enzalutamide + talazoparib versus enzalutamide + placebo in pazienti con carcinoma della prostata resistenti alla castrazione) che ha riportato un vantaggio in PFS radiologica per la combinazione, anche indipendentemente dalla presenza di alterazioni nei geni della HRR (homologous recombination repair).
I due articoli recenti riguardano i ris...
49 - Poligenico
“Lo screening per il carcinoma prostatico rimane un problema” scrive DJ Hunter nell’editoriale di accompagnamento ad un articolo sullo studio di un nuovo Polygenic Risk Score, condotto da ricercatori britannici.
Effettivamente, l'incidenza del carcinoma prostatico è in aumento e lo screening con un dosaggio dell'antigene prostatico specifico (PSA) ha un alto tasso di risultati falsi positivi. D’altro canto, non sono percorribili sinora modalità di personalizzazione dello screening, in quanto gli unici fattori di rischio accertati sono l'età avanzata, la storia familiare di cancro alla prostata; viceversa, basandosi sulla stratificazione del rischio, ci si potrebbe concentrare sugli uomini con il rischio...
48 - Perché no?
Due studi “paralleli” il Check-Mate-7FL e il KEYNOTE-756 affrontano il problema della utilità della chemioterapia neoadiuvante (con o senza immunoterapia) per il carcinoma mammario HR-positivo e HER2-negativo. Entrambi i trials (randomizzati di fase III) mostrano un vantaggio in termini di ottenimento della Risposta Patologica Completa per la combinazione. Certamente, soprattutto per questo sottogruppo di carcinoma mammario, bisognerà poi guardare ai risultati a lungo termine per quanto riguarda la Event Free Survival, considerando la frequenza di recidive tardive. Comunque sia, questi studi servono a sfatare due miti in una volta sola: quelli della presunta scarsa sensibilità delle forme luminali alla ch...
47 - Più chiaro di così
Più opzioni terapeutiche sono ormai disponibili per il carcinoma renale metastatico in prima linea: e per ciascuna di esse sono stati realizzati importanti e convincenti trial clinici randomizzati di fase III. Considerando sempre insidiosi i confronti indiretti tra risultati di trial differenti, come è possibile orientarsi per individuare la scelta migliore caso per caso? Su Annals of Oncology vengono ora pubblicati i risultati relativi a uno studio traslazionale applicato al trial randomizzato CLEAR (lenvatinib plus pembrolizumab versus sunitinib). Lo studio non mostra per nessuno dei biomarcatori indagati la possibilità di escludere il vantaggio della combinazione. Sullo stesso numero di Annals si può...
46 - Governare l'incertezza
Un problema classico dell’Oncologia Medica è quello della definizione prognostica per le pazienti con tumore mammario non metastatico HR+/HER2-: essa serve a stabilire quale sia il migliore trattamento adiuvante postoperatorio (ormonoterapia o ormonoterapia più chemioterapia). Nonostante le decine di trials clinici specificamente disegnati, l’opportunità offerta da una migliore conoscenza della biologica tumorale (soprattutto attraverso i profili di espressione genica), le nuove molecole a disposizione (gli inibitori di ciclina), persistono aree di incertezza.
Queste aree di incertezza vanno limitate il più possibile dall’acquisizione di nuove conoscenze, anche perché è questo un settore in cui la decisione può dipendere anc...
45 - Conseguenze metaboliche
Il cancro e i trattamenti antitumorali comportano conseguenze metaboliche di non poco conto, che gli oncologi debbono conoscere e gestire per garantire la prosecuzione della terapia ed i risultati ottimali. Questo vale in particolare per i tanti possibili effetti di farmaci target e immunoterapici. Alectinib è un inibitore di ALK di seconda generazione, per il quale è noto l’effetto di indurre un incremento ponderale (fatto particolarmente rilevante anche alla luce della necessità di protrarre a lungo il trattamento). L’analisi di Sikkema non permette di identificare fattori di rischio predisponenti; tuttavia, il fenomeno merita di essere studiato ancora per la sua comples...
44 - “LONG” and long survival
Georgina V Long pubblica sul Journal of Clinical Oncology la descrizione della sopravvivenza globale a lungo termine per i pazienti con melanoma metastatico trattati con immunoterapia.
Si tratta di un’analisi dei dati di sei trials CheckMate per il confronto tra la combinazione di nivolumab e ipilimumab e la monoterapia con nivolumab.
La sopravvivenza globale è stata più lunga con la combinazione (HR 0,78), con tassi di sopravvivenza a 6 anni rispettivamente del 52% rispetto al 41%. Un beneficio consistente è stato osservato sia nei pazienti con mutazione BRAF, sia nei pazienti con BRAF-wild-type e anche indipendentemente dai livelli di LDH.
La differenza numer...
43 - EUROPA Europa
L’EUROPA Trial è un interessantissimo studio ideato all’Università di Firenze (in fondo una delle culle della cultura europea). Le pazienti anziane con tumore mammario in stadio I e “luminalA-like” sono randomizzate a radioterapia ipofrazionata oppure ormonoterapia. È pubblicato sul Lancet Oncology (dopo la presentazione a San Antonio 2024) l’update del dato concernente uno dei due endpoint primari: la Qualità di Vita.
Come in fondo ci si attendeva, anche in queste donne anziane l’ormonoterapia ha un impatto sfavorevole in termini di Qualità di Vita. Ovviamente, per poter utilizzare questo risultato nella pratica clinica bisognerà attendere i risultati riguardanti il tasso di recidive...
42 - Il lungo addio
La pubblicazione sul Journal of Clinical Oncology dell’aggiornamento a 10 anni dello studio DBCG 07-READ riporta alla ribalta l’irrisolto problema del ruolo delle antracicline nel trattamento adiuvante del carcinoma mammario. Nell’editoriale di accompagnamento Grinda e Burstein scrivono che è iniziato “il lungo addio” e ne illustrano i motivi: pur ammettendo un vantaggio degli schemi “con” antracicline rispetto a quelli “senza”, la migliore capacità di predire il rischio di recidiva e l’emergenza di nuovi farmaci (immunoterapici, anti-HER2, nuovi agenti ormonoterapici, inibitori di ciclina) finiscono per ridurre di molto il numero dei casi in cui potrebbe manifestarsi questo piccolo vantaggio, soprattutto a fronte d...
41 - Un FLOT che non ha fatto flop
L’incidenza dell’adenocarcinoma dell’esofago e della giunzione gastro-esofagea è in aumento nei Paesi Occidentali.
È ormai pratica standard far precedere alla chirurgia la chemioradioterapia o la chemioterapia da sola, sulla base di almeno due trial precedenti (l’olandese CROSS e il britannico MAGIC); in più, il trial tedesco FLOT4-A10 ha stabilito come schema polichemioterapico di scelta il cosiddetto FLOT (fluorouracile, leucovorin, oxaliplatino, docetaxel). Ancora tedesco è lo studio ESOPEC, pubblicato sul New England Journal of Medicine a gennaio 2025, con il confronto diretto tra chemioradioterapia preoperatoria e FLOT perioperatorio: quest’ultimo risulta vincente (e non di poco) anche in Sopravvivenza.
B...
40 - Chi TACE e chi di più
L’immunoterapia ha guadagnato una posizione centrale per il trattamento dell’epatocarcinoma nelle fasi avanzate. Il passaggio ai trials concernenti fasi più precoci della malattia era scontato: ed ecco che sullo stesso numero di Lancet vengono pubblicati i risultati di studi randomizzati di fase III dedicati a pazienti inoperabili, ma candidati alla chemioembolizzazione transarteriosa (TACE). In entrambi il trattamento convenzionale per queste situazioni -la TACE appunto- viene confrontato con un programma terapeutico che prevede anche l’aggiunta dell’immunoterapia (pembrolizumab o durvalumab) e di un agente antiangiogenico (lenvatinib e bevacizumab). È dimostrata la possibilità di prolungare la PFS per questi pazienti è piuttosto bre...
39 - KATHERINE
Con l’ennesima pubblicazione riguardante il trial KATHERINE viene registrato il vantaggio in sopravvivenza a lungo termine (oltre 8 anni di follow-up mediano).
Il dato sulla sopravvivenza era anticipato dagli ampi vantaggi in Invasive Disease Free Survival osservati nel tempo; ma è indubbio che qualche incertezza sul risultato potesse esserci in relazione all’estrema efficacia delle terapie adottabili nella fase metastatica (con prolungamento della sopravvivenza dimostrato in questa fase).
Ed invece arriva il convincente risultato che l’adozione di questo programma di terapia neoadiuvante “dinamica” (con il cambio di agente in caso di mancata risposta patologica completa) ha un impatto sulla soprav...
38 - Con o senza la mutazione
Imlunestrant è un nuovo SERD orale. I SERD (Selective Estrogen-Receptor Degraders) sono i più recenti agenti ormonoterapici per il carcinoma mammario “luminal-like”. Nel trial di fase III EMBER le pazienti metastatiche sono state randomizzate a imlunestrant + abemaciclib vs la terapia convenzionale e - come accade anche per altri SERD - si può verificare un vantaggio rispetto alla terapia standard nelle pazienti con mutazioni di ESR1(ed è ormai codificata la necessità di cercare queste mutazioni nelle pazienti metastatiche, eventualmente anche con biopsia liquida). Il risultato che colpisce maggiormente, però, è dato dal fatto che il vantaggio osservato con la combinazione di imlunestrant e abemaciclib...
37 - 2.500 anni!
Finalmente un nuovo farmaco per la cachessia neoplastica: questa condizione clinica rappresenta una frequente complicazione del cancro in fase avanzata, in grado di interferire con la terapia antitumorale anche compromettendone l’efficacia (già 2.500 anni fa Ippocrate descriveva questo quadro clinico).
Il Ponsegromab è un anticorpo monoclonale umanizzato capace di inibire il GDF-15 (Growth Differentiation Factor 15), che risulta spesso molto elevato in caso di cachessia. Nello studio pubblicato sul New England Journal of Medicine sono stati analizzati risultati concernenti vari dosaggi e i risultati non possono essere considerati se non preliminari: ma la strada per affrontare razionalmente il problema della cachessia neop...
36 - Scacco ai sarcomi?
Che stia cambiando qualcosa anche per i sarcomi in fase non metastatica? Ridurre il rischio di recidiva metastatica nei pazienti con sarcomi dei tessuti molli resecabili rimane un obiettivo fondamentale perché la malattia metastatica è sostanzialmente incurabile.
Circa il 40% dei pazienti con sarcomi localizzati dei tessuti molli sviluppa metastasi a distanza e la chemioterapia è stata utilizzata in questo contesto anche se il suo ruolo rimane controverso.
Ora in uno studio molto importante, di dimensioni limitate ma con risultati carichi di prospettive, l’associazione di pembrolizumab alla radioterapia preoperatoria sembra ridurre il rischio di recidiva (dal 48% al 33% !).
Bibli...
35 - Anche il pancreas alla fine
Con i risultati a lungo termine dell’ESPAC4 arriva la conferma che la combinazione polichemioterapica di gemcitabina e capecitabina può essere uno schema di riferimento come terapia adiuvante postoperatoria per l’adenocarcinoma del pancreas.
E questo schema non è l’unico a essere stato studiato: mFOLFIRINOX e gemcitabina più nab-paclitaxel tra gli altri.
Per la fase metastatica di malattia la bella revisione sistematica di Mastrantoni individua sì schemi polichemioterapici preferibili e di riferimento, ma in un’ottica di palliazione.
Il dato da sottolineare è comunque la buona percentuale di pazienti sopravviventi a 5 anni di follow-up nel trial ESPAC4: oltre il 30%. La ra...