Le Regine del Crimine
Sono Stefano Piazza saggista e giornalista di Panorama. In questo podcast vi racconto le azioni criminali di donne, apparentemente insospettabili, che si sono dimostrate abili in tutto.
Le Regine del Crimine: scacco matto

Dopo oltre sessanta puntate siamo giunti alla conclusione di questo affascinante viaggio nel mondo oscuro dei crimini commessi per mano femminile. Regine del crimine finisce qui, ma io non ho ancora smesso di raccontare l'abisso umano. Alla prossima puntata, al prossimo podcast firmato nauralmente Panorama e non dimenticate che la beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste, e come niente... sparisce.
Alessia Pifferi condannata all'ergastolo per la morte della figlia Diana

Diana Pifferi è la piccola di 18 mesi morta di stenti nella sua casa di Ponte Lambro, a Milano. A lasciarla da sola, in un lettino da campeggio, è stata la madre Alessia Pifferi, che l'ha abbandonata per raggiungere il suo compagno a Leffe, comune in provincia di Bergamo. La 38enne è stata condannata all'ergastolo per omicidio volontario aggravato. Durante una delle ultime udienze, la 38enne ha reso una dichiarazione spontanea in cui ha ripercorso la sua infanzia e spiegato: "Voglio ribadire davanti a tutta Italia che io non ho mai pensato, mai premeditato, che potesse accadere una cosa così orribile a mia figlia. Non...
Jemeker Thompson: da regina del crack a Los Angeles a ministro evangelico

"Queen Pin" Jemeker Thompson salì ai vertici del commercio di cocaina durante il picco dell'epidemia di crack degli anni '80 a Los Angeles, California. In fuga per due anni, fu finalmente catturata nel 1993. La Thompson fu successivamente processata e condannata per accuse legate al traffico di droga, e condannata a 15 anni di prigione. Fu rilasciata dalla prigione nel 2005, dopo aver scontato 13 anni, e ora è una ministra evangelica.
Leonarda Cianciulli, la «saponificatrice» di Correggio

Leonarda Cianciulli nasce nel 1894 a Montella, provincia di Avellino. L'infanzia non è delle più semplici: ultima di sei figli, la madre la considera meno di niente, in quanto frutto di una violenza. Per lei nessuna carezza, nessun bacio, nessun segno d'affetto. La futura serial killer cresce respinta da tutti, sostenuta solo da amici immaginari. Anni dopo racconterà di un sogno con tanto di premonizione: avrebbe perso un figlio se non avesse compiuto dei sacrifici umani per aver salva la vita della prole. Condannata a 30 anni di carcere nel 1946 muore il 15 ottobre del 1970, nel manicomio di Pozzuoli, a causa di apoplessia cerebrale.
Elena Ceausescu «La moglie del Conducator Nicolae Ceausescu»

Elena Ceausescu moglie di Nicolae Ceausescu: a lei si deve una delle più devastanti epidemie di AIDS che l'occidente abbia mai conosciuto. Quando, tra il 1987 e il 1988, emerse che migliaia di bambini ospitati negli orfanotrofi di stato erano stati infettati dal virus, Elena era a capo della commissione statale per la salute: proibì di effettuare gli esami del sangue, sostenendo che, essendo l'AIDS una malattia tipica dei “decadenti occidentali”, non fosse possibile la sua esistenza in Romania.
Daria Vikolaerna Saltykova, l'ereditiera russa serial killer

Daria picchiava personalmente le sue vittime, sbatteva loro la testa al muro, le costringeva a rimanere scalze nella neve, in ceppi e senza cibo, strappava loro i capelli, ne immergeva le teste nell’acqua bollente. Usava il matterello, tronchi di legno, ferri roventi, fruste e bastoni. Testimoniarono 300 persone, si appurarono 138 crimini.Alla fine di 3 anni di indagini le prove presentate in tribunale erano incontrovertibili. Nel 1768 fu condannata a essere esposta sulla piazza Rossa di Mosca con un cartello che dichiarava “torturatrice e assassina”, una cerimonia che si sarebbe ripetuta ogni anno. Mori’ in carcere nel 1800, senza aver mai confessato e senza ess...
Ilse Koch “ La volpe di Buchenwald"

Mentre l'attenzione sulla crudeltà nazista di solito si concentra sui gerarchi e su alcuni dei comandanti dei lager, ci sono anche una serie di donne con comportamenti aberranti che sono state identificate e giudicate. Di tutte queste, Ilse Koch è stata quella che ha ottenuto la maggiore rilevanza perchè la sua disumanità ha raggiunto cime quasi inimmaginabili. La sua condotta era così crudele che raggiungeva tali livelli di sadismo, che persino i leader nazisti erano inorriditi da lei.
Leila Khaled «La terrorista che da lezioni anche nelle università italiane»

Dopo il 7 ottobre 2023 Leila Khaled ha trovato nei gruppi propal italiani una nuova base per diffondere l’odio antiebraico. E cosi’ gli atenei occupati per solidarizzare con Hamas hanno trovato la loro paladina dei diritti umani: Leila Khaled, la terrorista autrice di due drammatici dirottamenti aerei nel 969 e nel 1970, che ha tenuto “lezione” da remoto sia all'Università Orientale di Napoli, all 'ateneo di Torino e alla Sapienza di Roma.
Sabrina Kauldhar, la serial killer dell’Ontario

Lo scorso 4 ottobre Sabrina Kauldhar 30 anni , residente a Toronto, è stata accusata di una serie di omicidi avvenuti in tre giorni in Ontario. Gli incidenti si sono verificati a Toronto, Niagara Falls e Hamilton, causando la morte di tre individui. Le autorità hanno classificato la Kauldhar come serial killer, citando la selezione apparentemente casuale di alcune delle sue vittime. Le autorità hanno descritto il caso come complesso, con la natura casuale di due degli omicidi che ha portato all'etichetta di "serial killer.
Lucy Letby L'infermiera killer di bambini. Colpevole o innocente?

Colperole o innocente? Lucie Letby è la serial-killer di bambini che ha fatto più vittime nella storia moderna del Regno Unito: sette neonati, uccisi dalla donna a cui erano affidati, in un ospedale nel nord-est dell’Inghilterra. Li ammazzava iniettando nelle loro minuscole vene insulina o latte. Una serie di reati mostruosa, senza precedenti, su cui è stata fatta giustizia: «Colpevole», ha risposto il presidente della giuria alla domanda del giudice, nei riguardi di Lucy Letby.
Myra Hindley, «la donna più malvagia d'Inghilterra»

Myra Hindley e Ian Brady sono state una delle coppie di serial killer più feroci che la storia ricordi. Prima del loro arresto nel 1965,a Hayde, nel Regno Unito, rapirono, stuprarono e uccisero cinque ragazzi tra i 10 e i 17 anni. Alcuni delitti si consumarono nello scenario spettrale della landa inglese di Saddleworth, tanto che i gli omicidi divennero noti come i delitti della brughiera. La loro coppia, come spesso avviene in questi casi, era composta da una donna sottomessa e da un uomo sadico e dominante, tuttavia, come altrettanto spesso accade nelle coppie miste di serial killer, la donna può divent...
Irina Viktorovna Gajdamačuk, la “Satana in gonnella”

La Russia ha conosciuto molti assassini, ma pochi casi hanno sconvolto la nazione come quello di Irina Viktorovna Gajdamačuk. I suoi 17 brutali omicidi le hanno valso i sinistri soprannomi di “Satana in gonnella” e “Lupa di Krasnoufimsk” Oggi, Irina sconta la sua pena in un freddo e isolato carcere di massima sicurezza. Il suo spirito oscuro, però, continua a infestare l’immaginario collettivo. In Russia, quel nome, “Satana in gonnella”, riecheggia ancora come un sinistro sussurro, insinuandosi nelle menti e ricordando a tutti che il male può nascondersi sotto sembianze familiari. Un’ombra di terrore si insinua silenziosa, lasciando una domanda sospesa...
Tamara Samsonova, "La Nonna Squartatrice"

La Samsonova, come un predatore in agguato, selezionava le sue prede tra gli anziani, le persone più fragili, a cui tendeva una mano ospitale per poi infliggere il colpo mortale. Un colpo che non lasciava scampo, seguito da un rituale macabro: lo smembramento chirurgico dei corpi, sparsi in giro per la città , come frammenti di un mosaico infernale. Ad oggi, le autorità ritengono che le vittime accertate siano almeno 11, ma il numero potrebbe essere molto più alto. Alcuni dettagli inquietanti suggeriscono che Samsonova potrebbe aver consumato parti dei corpi, evocando immagini orribili che rimandano a figure come Hannibal Lecter.
Rosa Peral, la "mantide" in divisa

Rosa Peral aveva 36 anni ed era un'ufficiale della Polizia Metropolitana di Barcellona quando, nel 2017, iniziò la storia che le avrebbe cambiato la vita . Viveva con il suo compagno Pedro RodrĂguez a Vilanova i la GeltrĂş ed era divorziata dal padre delle sue due figlie, RubĂ©n CarbĂł, anche lui agente di polizia. All’apparenza sembrava un matrimonio tranquillo invece era solo apparenza e molte sarebbero successe.
Vera Recnzi, la vedova nera rumena

Vera Renczi ha avvelenato almeno 34 persone nel decennio 1920 – 1930, compresi i suoi mariti, amanti e suo figlio tramite l’arsenico. Quando i poliziotti ispezionano la cantina della sua casa trovano trentadue bare di zinco allineate che contengono i resti dei suoi amanti in vari stadi di decomposizione dopo essere stati avvelenati con l’arsenico. Nel 1930 la Renczi viene condannata per trentacinque omicidi con il carcere a vita ma durante il processo, la donna inizia a mostrare i primi segni di demenza, una patologia che peggiorata progressivamente durante la permenanza in carcere. Muore trent'anni dopo, nel 1960.
Adilma Pereira Carneiro “La Sacerdotessa di Parabiago”

Magia nera, rituali religiosi e un forte carisma: questi gli elementi di un delitto che coinvolge diversi protagonisti, tutti affascinati da Adilma Pereira Carneiro. La donna brasiliana di 49 anni si trova attualmente in custodia cautelare in carcere, accusata di essere la mente dietro il piano per uccidere il compagno Fabio Ravasio, investito deliberatamente con un'auto lo scorso 9 agosto lungo la SP 149 a Parabiago, in provincia di Milano. Emergono anche sospetti sulla morte di due suoi ex mariti: un brasiliano deceduto nel suo paese d'origine e un italiano di Sedriano, nel milanese, morto a 48 anni, ufficialmente per infarto.
Urike Marie Meinhof «Dal giornalismo al terrorismo»

Ulrike divenne una figura centrale della RAF (Rote Armee Fraktion), un gruppo che adottò metodi violenti per combattere il sistema. La RAF divenne rapidamente il nemico numero uno dello Stato tedesco, e Ulrike Meinhof fu arrestata il 15 giugno 1972 insieme ad altri membri del gruppo. Il 9 maggio 1976, Ulrike fu trovata impiccata nella sua cella. Le autorità dichiararono che si trattava di suicidio, ma molti dubbi rimasero. I suoi compagni affermarono che Ulrike era stata giustiziata. Le circostanze della sua morte rimangono tuttora avvolte nel mistero.
Chisako Kakehi, "la vedova nera giapponese"

Il 29 giugno 2021 la Corte Suprema giapponese ha confermato la condanna a morte emessa nel 2017 nei confronti di una donna soprannominata la “Vedova Nera”, condannata per l’omicidio di tre uomini con il cianuro.I cinque giudici della Corte Suprema hanno concordato all'unanimità che la pena di morte è giustificata per Chisako Kakehi, 74 anni all’epoca. Il team legale di Kakehi aveva fatto ricorso contro la condanna a morte, sostenendo che soffriva di demenza e non era in grado di prendere parte a un processo penale. Tuttavia, la Corte Suprema ha respinto il suo ricorso.
Dagmar Overbye "L’angelo della morte danese"

Nel 1921, una donna fu condannata in Danimarca, il primo caso del genere dal 1861. Il suo crimine? Condannata per aver ucciso nove bambini anche se si ritiene che Dagmar Overbye abbia assassinato fino a 25 neonati, tra cui uno dei suoi. Fu condannata a morte, diventando la prima donna condannata a morte dal 1861. Tuttavia, la pena fu commutata in ergastolo, poiché il re Cristiano X di Danimarca era fermamente contrario alla pena capitale, che fu abolita l'anno successivo. Dagmar Overbye morì in prigione il 6 maggio 1929, all'età di 42 anni dopo aver confessato sedici omicidi.
Monica Elfriede Witt, la disertrice americana fuggita in Iran

Monica Elfriede Witt nata l'8 aprile 1979 cittadina statunitense, era una specialista in servizio attivo dell'intelligence dell'aeronautica militare statunitense e agente speciale dell'Air Force Office of Special Investigations, che entrò in servizio nel 1997 e lasciò il governo statunitense nel 2008 per proseguire come appaltatrice della Difesa. Dopo la conversione all’islam nel 2013 ha disertato in Iran dove lavora per i Guardiani della Rivoluzione.
Sally Jones, la cantante punk diventata terrorista dell'ISIS

Alla base della scelta di Sally Jones che allora aveva 45 anni, ci fu l’incontrò sul web con colui che diventerà uno dei tanti mariti l’estremista ventenne Hussain Junaid che secondo le informazioni, era un esperto di elettronica e leader dell'ala del "cyber-califfato". Junaid la invitò a raggiungerlo a Raqqa, che di fatto era la capitale del gruppo terroristico. Sally Jones che diventerà  Umm Hussain al-Britani o Sakinah Hussein portò con sé uno dei suoi figli, che all'epoca aveva dieci anni che partecipo’ a numerosi video di propaganda nei quali sgozzava e sparava a dei prigionieri insieme ad altri bambini...
Dorothea Puente, l'affittacamere della morte

I giornali la ribattezarono  la padrona di casa della morte. Dorothea Puente, arrestata all’età di 59 anni, dopo che nel giardino della sua pensione a Sacramento, vennero ritrovati sette corpi, è stata una delle più spietate serial killer femminili. Le sono state attribuiti dai nove ai quindici omicidi, ma si sospetta che siano stati molti, molti di più. Con il suo aspetto rassicurante,i suoi candidi capelli bianchi e gli abiti a fiori, si guadagnava la fiducia delle vittime, per poi avvelenarle.
Judy Moran, la matriarca della malavita australiana

Judy Moran ha scritto un'autobiografia, "The Moran Story", in cui racconta la sua vita e le vicende che l'hanno coinvolta nella "Guerra delle bande di Melbourne". Si dice che la Moran abbia ancora legami con la criminalità organizzata, anche se non è mai stata ufficialmente accusata di alcun reato dopo il suo rilascio dal carcere nel 2019. La drammatica storia di Judy Moran è il racconto di una storia complessa e sfaccettata che solleva questioni importanti sulla natura del crimine, della violenza e del ruolo delle donne nel crimine organizzato.
Cristina Pinto, la prima donna killer della camorra napoletana

Cristina Pinto, una delle donne killer più note della malavita napoletana nel 2016 è tornata in libertà e dopo 22 anni di carcere ha raccontato la propria storia in una celebre docuserie andata in onda su Sky, intitolata “Camorriste”.Anche se la camorra non è più parta della sua vita è come se quegli anni da "lady camorra" le fossero rimasti dentro. “Cerco di andare avanti, quel che è stato è stato e lo butto alle spalle. Non penso a come sarebbe se tornassi indietro, sicuramente farei le stesse cose perché forse quello era il mio destino. Dico sempre che mi è stata aperta una porta, anche se, per come sono cres...
Pupetta Assunta Maresca, la prima donna camorrista

Nota come reginetta di bellezza, attrice e personaggio mediatico, era famosa soprattutto per essere stata la prima donna camorrista. Aveva osato sfidare il boss Raffaele Cutolo e la sua potente Nuova Camorra Organizzata (NCO), un’organizzazione criminale attiva in Campania e altrove negli anni settanta e ottanta. Amata o odiata, temuta o rispettata, Pupetta Maresca era considerata una sorta di "leggenda nera”.
Rosetta Cutolo, donna di chiesa e boss di Camorra

Rosetta Cutolo non si è mai sposata, non ha avuto figli, ha dedicato la vita al fratello, alla famiglia e all’organizzazione. Donna estremamente devota, soprannominata Rosetta “e Monache”, frequentava regolarmente la chiesa, dividendo il suo tempo tra le preghiere e il potere mafioso. Trascorse sei anni in carcere dopo essersi spontaneamente costituita nel 1993, a seguito di un lungo periodo di latitanza. Con la sua morte, Rosetta Cutolo ha portato con sé anche i segreti di una delle più potenti organizzazioni mafiose della storia d’Italia.
Il Battagione Al-Khansaa - Le spose jihadiste nell'ISIS 1

Lo Stato islamico Il 2 febbraio 2014 ha costituito a Raqqa (Siria) il “Battaglione Al-Khansaa”. Questo battaglione aveva diversi compiti, tra cui lo screening, il controllo, la detenzione e la sorveglianza di sicurezza delle donne. Al-Qaeda, al contrario, non ha mai coinvolto le donne in modo altrettanto sistematico. I rapporti sul numero delle “jihadiste arruolate in questo battaglione differiscono. Alcune stime indicano che il loro numero variava tra 800 e 1.000. Secondo un rapporto pubblicato dal sito web “Al-Raqqa viene massacrata silenziosamente”, ogni combattente di Al-Khansaa riceveva uno stipendio mensile che variava dai 500 ai 700 dollari al mese. Alcuni dei compiti più importanti svolti dalle "jihadisti di...
Edyta Kopaczynska la n’dranghetista dell’Est che si è pentita

Questa è la storia di una ragazza timida, che da un centro agricolo della Polonia sudorientale arriva in Italia e diventa quasi la reggente di una cosca di ’ndrangheta. Prima di pentirsi, infatti, Edyta Kopaczynska, ha rivestito il prestigioso ruolo di moglie di Michele Bruni, boss del clan “Bella bella”. E nei periodi di detenzione del marito era proprio lei a gestore gli affari del gruppo criminale poi nel 2013 per salvarsi la vita, il pentimento.
Anna Mazza "la vedova della camorra" che scalò il clan Moccia

Soprannominata dalla stampa "Vedova nera della camorra” dopo l'omicidio del marito Gennaro Moccia, soprannome che la irritava notevolmente, Anna Mazza ha guidato la "famiglia" fin dal primo giorno della sua vedovanza. Ha retto uno dei clan più potenti dell'intero panorama camorristico, pagando un prezzo di lutto e dolore che avrebbe distrutto chiunque. I suoi funerali dopo una lunga trattativa tra la famiglia e la questura, si tennero qualche giorno dopo la morte alle otto del mattino nella basilica di Sant'Antonio di Afragola, ma con l'assoluto divieto, imposto dal questore, di fare il corteo di accompagnamento al cimitero onde evitare l’omaggio...
Barbara Balzerani, la « Primula Rossa» delle Brigate Rosse mai pentita

Nel 2018, durante la presentazione del libro "L’ho sempre saputo", rispondendo a una domanda sul rapimento di Aldo Moro, Barbara Balzerani disse: "C’è una figura, la vittima, che è diventato un mestiere, questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola. Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l’hai solo te il diritto, non è che la storia la puoi fare solo te". La sua di storia invece, si è conclusa il 4 marzo 2024 con la morte all’età di 75 anni.
Emma Coronel Aispuro, la reginetta del cartello di Sinaloa

Emma Coronel Aispuro ex reginetta di bellezza attualmente si definisce modella e imprenditrice, secondo quanto riportato dalla stampa, e partecipa a diversi eventi mondani. Non è chiaro quanto sia rimasta vicina alle reti del cartello di Sinaloa ma di certo gli sono rimasti molti soldi guadagnati dal marito “El Chapo” Guzmann che il 17 luglio 2019 è stato condannato all'ergastolo più trent'anni per tutti e dieci i capi d'accusa, che sta scontando all'interno del supercarcere di ADX Florence in Colorado (oltre ad un risarcimento di US$ 12,6 miliardi pari ai proventi provenienti dal narcotraffico).
Mariangela Di Trapani, "La Padrona di Cosa Nostra"

Nella cerchia familiare di Mariangela Di Trapani, le si attribuiva il soprannome "'A picciridda", ovvero "la piccola", poiché, a causa dell'assenza prolungata del padre, il boss di Cosa Nostra Ciccio Di Trapani, aveva dovuto interrompere la sua istruzione e affrontare molte privazioni durante l'infanzia. Tuttavia con il passare degli anni agli occhi degli altri, diventerà "La padrona". In un ambiente dominato dagli uomini, dalle intercettazioni, emergerà la sua abilità nel "ragionare come un uomo", guadagnandosi così il rispetto dei capi clan.
Maria Serraino, la "mamma eroina" della 'ndrangheta

Maria Serraino è stata una delle prime donne in Italia a essere condannata per associazione a delinquere di stampo mafioso. Moglie del boss Rosario Di Giovine,  è morta il 7 dicembre 2017 a 86 anni, in via degli Artieri, nel suo quartiere, piazza Prealpi. Dove per almeno due decenni ha dominato nel traffico degli stupefacenti.
Maria Licciardi "La Mamma Camorra"

Maria Licciardi “Zia Maia”, per gli affiliati, “’a peccerella”, per la sua minuta statura, “Mamma camorra” per gli investigatori napoletani o piu’ semplicemente Lady Camorra ha gestito per decenni un vorticoso giro di affari: con lei l'Alleanza di Secondigliano ha rafforzato la sua dimensione imprenditoriale investendo nella produzione e nel traffico di ogni tipo di merce.
Kristen Gilbert, l’infermiera che uccideva i veterani dell’esercito Usa

Sebbene Kristen Gilbert conosciuta dalla sue colleghe come “l’Angelo della Morte”, sia stata condannata solo per quattro omicidi, le autorità ritengono che potrebbe essere stata responsabile della morte di ben 350 persone durante la sua carriera in ospedale. Se davvero fosse dietro a tutte queste morti sarebbe uno dei serial killer più prolifici della storia americana.
Truong My Lan, la miliardaria vietnamita condannata morte per una truffa da 25 miliardi di dollari

Truong My Lan, 68 anni, una delle donne più ricche del Vietnam arrestata nel 2022,  è stata condannata a morte per frode aggravata e continuata.  In Vietnam è considerato il processo del secolo. A capo di un impero immobiliare, il Van Thinh Phat Holdings Group, Truong, che sviluppava appartamenti di lusso, hotel, uffici e centri commerciali, la donna era diventata un’icona del nuovo Vietnam comunista ma dall’anima capitalista. In Vietnam nessuno è mai arrivato (almeno per il momento) a imitare la spudoratezza di Truong: negli anni aveva accumulato una fortuna in contanti nella sua cantina: centomila miliardi di dong (equivalenti a 4 miliardi di euro), ritirati e tras...
Maria Giulia Sergio che divenne Fatima. La prima foreign fighter italiana

"Papà , prendi mamma per i capelli e vieni in Siria, lei non ha diritto ad alcun parere. Se mio marito decide che io non posso uscire, io non posso uscire: la donna si deve prostrare al marito, al quale deve obbedienza totale”. Così parlava con il padre Maria Giulia Sergio nata a Torre del Greco in provincia di Napoli il 23 settembre 1987. La donna è stata protagonista di una tragica vicenda culminata con la sua morte nel 2017, dopo che era stata condannata in contumacia nel 2016 a nove anni di carcere per essersi unita allo Stato islamico.
Patrizia Messina Denaro, l'ambasciatrice di Cosa Nostra

Arrestata nel 2013, di fronte alla Corte disse: “Non faccio parte di Cosa Nostra. Io pago per il cognome che porto, ma di cui sono fieramente orgogliosa. Da vent’anni non ho contatti con mio fratello Matteo”. Poi le indagini smentirono quelle affermazioni rivelando il rapporto stretto che c’era tra fratello e sorella grazie alla quale il potere economico di Matteo Messina Denaro morto nel settembre 2023 per un tumore, è aumentato a dismisura tanto che si parla di un patrimonio stimato ( per difetto) e ben custodito all’estero che oscilla tra i quattro e i cinque miliardi di euro.Â
Malika El-Aroud, la First Lady della Jihad

"Non è mio compito far esplodere le bombe. Ho un'arma. E' scrivere. E' per parlare apertamente. Questa è la mia jihad. Anche scrivere è una bomba". Il 6 aprile 2023, Malika El-Aroud, la famigerata reclutatrice jihadista belga marocchina, è morta in una prigione belga. La 64enne era poco conosciuta al di fuori dei circoli jihadisti, sebbene fosse da decenni nei radar delle agenzie di sicurezza occidentali.  La donna è diventata una guerriera da tastiera, una propagandista eccezzionale, che ha assicurato ai posteri la sua eredità jihadista e probabilmente, ha causato più danni lei dal suo minuscolo appartamento di Bruxelles, rispetto alla maggior parte degli ideologi jihadisti...
Enedina Arellano Felix, la Narco-Mami

Enedina Arellano Félix de Toledo è considerata la più potente boss della droga del Messico. Soprannominata la Narco-Mami, la sorella del fondatore del cartello di Tijuana è riuscita a rilanciare il clan familiare, grazie alla stipula di patti con gli altri cartelli con cui in passato c’era stata una guerra sanguinaria per il controllo del traffico di droga. Il cartello di Tijuana, una delle più potenti organizzazioni criminali del Messico che controlla una parte rilevante del traffico illecito di sostanze stupefacenti del Paese, oggi è guidato da una donna di 62 anni diplomata in contabilità .